Powered by

Gianetti Ruote, appello della Fiom Cgil Brianza: «Le istituzioni stanno abbandonando i lavoratori»

Il sindacato chiede aiuto a Ministero, Regione, Provincia, Comune. Il segretario generale Pietro Occhiuto: «Necessario prevedere delle norme ad hoc riguardo le crisi, le delocalizzazioni e le chiusure che siano finalizzate alla tutela dell’occupazione e alla reindustrializzazione»
La recinzione posta davanti alla Gianetti
La recinzione posta davanti alla Gianetti

«Stiamo assistendo all’abbandono dei lavoratori da parte di tutte quelle istituzioni che dovrebbero aiutarli, Ministero, Regione, Provincia ed ora anche il Comune. E’ una situazione preoccupante che manifesta l’impotenza, dovuta anche al peggioramento negli anni delle norme di tutela del lavoro, di poter contrastare nel nostro Paese le scelte scellerate delle multinazionali e delle imprese».

L’appello è di Stefano Bucchioni e Pietro Occhiuto della Fiom Cgil Monza Brianza che chiedono di non lasciare soli i lavoratori della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, licenziati dall’azienda di proprietà del fondo Quantum e rimasti senza cassa integrazione. Una situazione ancora più amara dopo che, lamenta il sindacato, l’azienda ha fatto recintare l’area intorno alla fabbrica, di sua proprietà, togliendo l’accesso agli spazi nei quali era stato realizzati finora il presidio allestito per tutta l’estate dal personale tagliato.

«Questi lavoratori non hanno nulla da recriminarsi e stanno facendo tutto ciò che possono per difendere il loro lavoro, il loro reddito ed il sostentamento delle loro famiglie – continua la Fiom- Lo stanno facendo con grande forza e con tanta dignità, lo stanno facendo per loro ma è chiaro che questa è una battaglia che parla in modo più ampio a tutti. La Politica deve dare risposte a questi lavoratori e cittadini, non solo cercarli quando ci sono le elezioni o facendo passerelle. E’ una vertenza che rende evidente la necessità di un intervento urgente da parte della politica che deve rimettere al centro della discussione il lavoro, i lavoratori. Serve una norma urgente che obblighi le imprese ad impegnarsi al mantenimento dell’occupazione sui territori quando de localizzano o chiudono».

Viene ribadito, insomma, il tema posto anche la settimana scorsa da Maurizio Landini, segretario generale nazionale della Cgil, che durante la manifestazione di Roma contro l’assalto fascista alla sede del sindacato, citando anche la Gianetti aveva chiesto al Governo nuove norme che obbligassero le multinazionali che volevano lasciare i siti produttivi a contribuire alla reindustrializzazione delle aree industriali, per cercare di dare un futuro ai lavoratori.

“È necessario -aggiunge Occhiuto, segretario generale dei metalmeccanici brianzoli sponda Cgil, ripercorrendo tutta la vicenda della Gianetti- prevedere delle norme ad hoc riguardo le crisi, le delocalizzazioni e le chiusure che siano finalizzate alla tutela dell’occupazione e alla re industrializzazione accompagnandole con ammortizzatori sociali in grado di sostenere la continuità industriale e non a decretarne la fine».