Franco Tosi, siglato l’accordo sindacale: manca solo la firma dell’acquisizione

La Bruno Presezzi di Burago Molgora e i sindacati hanno firmato l’accordo per il personale. Ora l’azienda entro fine mese deve siglare l’acquisto.
Lo stabilimento della Franco Tosi di Legnano
Lo stabilimento della Franco Tosi di Legnano

L’accordo sindacale per il rilancio della Franco Tosi Meccanica di Legnano è finalmente nero su bianco. L’intesa tra le parti era stata raggiunta due settimane or sono ma non era ancora stata firmata: bisognava attendere che almeno il 90 per cento dei lavoratori interessati sottoscrivesse individualmente un verbale di conciliazione. Ora quest’ultimo ostacolo è stato rimosso e l’accordo è ufficiale.

Manca ancora una firma, quella che il presidente della Bruno Presezzi di Burago Molgora, Alberto Presezzi , dovrà mettere sul contratto di acquisizione dell’azienda. Potrebbe arrivare nei prossimi giorni o al massimo entro la fine del mese di giugno, termine ultimo entro il quale concludere l’iter per evitare il fallimento dell’azienda. Una firma che comunque non è in dubbio.

L’azienda ha bisogno di tempo per qualche altro adempimento burocratico e attende la decisione del Tar sulla concessione o meno della sospensiva in seguito al ricorso presentato ai giudici amministrativi da Termomeccanica, una delle concorrenti dell’impresa brianzola nella gara per l’acquisizione della Tosi. Un ricorso che, comunque, non preoccupa la Bruno Presezzi. Anche l’indiana Patel. l’altra aziende concorrente dei brianzoli, ha annunciato, comunque un ricorso al Tribunale amministrativo regionale.

L’accordo sindacale prevede l’assunzione di 170 persone subito, 40 entro due anni, 15 che andranno a lavorare per il gruppo Presezzi, 16 che opereranno per l’amministrazione straordinaria, cassa integrazione e una occupazione entro il 2017 per chi non raggiunge il prepensionamento, formazione professionale per il reinserimento in produzione.

«Questa prospettiva disegna la possibile rinascita della Franco Tosi, azienda simbolo della vocazione industriale di un intero territorio»spiega Ermanno Cova, segretario regionale della Fim Lombardia. «Adesso che tutti gli aspetti sindacali, tra cui le conciliazioni, sono stati definiti, la palla passa definitivamente nelle mani di Presezzi che in tutte le occasioni aveva manifestato la massima fretta per chiudere la trattativa» dice Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia.

L’accordo con l’azienda era stato firmato in un primo momento solo da Cisl e Uil e bocciato dai lavoratori in un referendum. La versione attuale (secondo i primi firmatari una precisazione dell’intesa iniziale, mentre per la Fiom Cgil sono state introdotte alcune migliorie) è stata approvata da tutte le sigle sindacali che hanno partecipato alla trattativa.