Crisi Compel e Linkra: salvi in 147, 322 sperano nella cassa integrazione

La Cordon Group salva 147 lavoratori della Compel-Linkra affittando per 12 mesi tre rami dell’azienda che hanno sede a Cornate d’Adda e Omate, frazione di Agrate Brianza. Gli altri 322 dipendenti sperano nella cassaintegrazione per almeno altri due anni.
cornate agrate: sciopero linkra - compel
cornate agrate: sciopero linkra – compel Signorini Federica

La Cordon Group salva 147 lavoratori della Compel-Linkra affittando per 12 mesi tre rami dell’azienda che hanno sede a Cornate d’Adda e Omate, frazione di Agrate Brianza. Gli altri 322 dipendenti sperano nella cassaintegrazione per almeno altri due anni. Martedì al Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto il tanto atteso (e rimandato più volte nelle scorse settimane) vertice tra i delegati Rsu, i sindacati, la società di telecomunicazione e l’impresa transalpina pronta ad assorbire una parte degli operai.

L’ipotesi di accordo messa sul tavolo è la seguente: da una parte la cessione in affitto di tre rami d’azienda della Compel Linkra alla Cordon Group inerenti i settori Interconnections Solutions Sales & R&D, Microtech, Hardware Service e Interconnections Operations, dall’altra la stessa Compel-Linkra in uno stato di profonda crisi aprirebbe al tribunale di Monza la procedura concorsuale. Quest’ultima operazione permetterebbe all’impresa specializzata in ponti radio di trovarsi in amministrazione straordinaria e ottenere altri due anni di cassaintegrazione, che si andrebbero a sommare agli ammortizzatori già in essere per circa 300 tute blu in scadenza il prossimo 31 marzo 2016.

«È una fase molto delicata – ha fatto sapere Angela Mondellini della Fiom Cgil – e dobbiamo seguire con attenzione gli sviluppi. Possiamo dire che a fronte di questa situazione critica per la Compel-Linkra i lavoratori si sono mostrati molto responsabili».

Gli stessi sindacati e i delegati Rsu vista la situazione, non certo semplice, hanno lanciato un appello alle istituzioni politiche: «Chiediamo in particolar modo a Regione Lombardia e ai sindaci di Agrate Ezio Colombo e di Cornate Fabio Quadri (entrambi presenti al tavolo della trattativa al Mise martedì) di sostenerci in percorsi di ricollocazione occupazionale degli esuberi, magari trovando posto in alcune aziende brianzole che si occupano di tecnologia». La questione resta ancora aperta e si attendono sviluppi a breve sulla vicenda che va avanti ormai da diversi anni.