Coronavirus, protesta di Cgil, Cisl e Uil: «Aperte attività di vario genere che di essenziale non hanno nulla»

Presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil dopo la firma da parte di Giuseppe Conte del decreto che ha esplicitato le categorie non interessate dalla chiusura secondo le disposizioni per il contenimento della diffusione del coronavirus.
Monza Cgil Cisl Uil
Monza Cgil Cisl Uil Fabrizio Radaelli

Presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil dopo la firma da parte del presidente del consiglio del decreto che ha esplicitato le categorie non interessate dalla chiusura secondo le disposizioni per il contenimento della diffusione del coronavirus. «Di fronte all’emergenza non tutto è essenziale. Ci mobilitiamo per difendere la vita e la salute – hanno annunciato in una nota i segretari lombardi Elena Lattuada, Ugo Duci, Danilo Margaritella- Chiediamo già da lunedì una forte iniziativa delle RSU e delle strutture categoriali territoriali affinché vi sia la chiusura delle attività aziendali non essenziali in questa fase di emergenza».

«A differenza di quanto annunciato dal Governo alle parti sociali e al Paese, il provvedimento assunto questa sera (in ragione delle forti pressioni esercitate dalle associazioni d’impresa, a partire da Confindustria, che anziché privilegiare la vita e la salute delle persone, hanno scelto ancora una volta il profitto e l’economia) inserisce tra le attività d’impresa da considerarsi essenziali una serie di attività di vario genere che di essenziale, strategico e necessario in questa emergenza non hanno nulla, con l’effetto di ridurre ai minimi termini il numero delle lavoratrici e dei lavoratori di aziende non essenziali che lunedì mattina potrebbero “rimanere a casa” – si legge nella nota – Lo ripetiamo da settimane: così non si può! Il valore della vita e della salute non ha prezzo e non può essere barattato con nessuna ragione economica, lo stesso protocollo sottoscritto una settimana fa a difesa della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è stato ovunque applicato con rigore e puntualità. Se questo vale su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di prevenire l’estensione dei contagi, tanto più è vitale in Lombardia, dove si tratta di invertire “senza se e senza ma” la drammatica condizione della crescita costante dei contagi, dei ricoveri, dei morti che stiamo subendo, tra cui sempre più lavoratrici e lavoratori. Per questo, nel raccogliere l’invito dei tre segretari generali nazionali di CGIL CISL UIL al rispetto delle intese e alla mobilitazione generale nei settori di attività non indispensabili, crediamo che sia necessaria già da domani una forte iniziativa delle RSU e delle strutture categoriali territoriali affinché vi sia la chiusura delle attività aziendali non essenziali in questa fase di emergenza».