Confcommercio, Sangalli sul terzo lockdown: «Imprese penalizzate, si passi dai ristori a indennizzi per le perdite»

Dura presa di posizione di Confcommercio: «É una decisione radicale che non ci permettiamo di contestare dal punto di vista scientifico ma da quello del metodo e della programmazione. La continua produzione normativa, con le conseguenti variazioni di colori e chiusure, impedisce alle imprese di pianificare la loro attività e di investire anche nel breve periodo»
Carlo Sangalli
Carlo Sangalli

“Dopo quasi un anno di emergenza sanitaria la Lombardia – motore economico del Paese – entra nel terzo lockdown aggravando ulteriormente la crisi di migliaia di imprese” Così il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli giudica il ritorno in zona rossa della Lombardia.

«É una decisione radicale che non ci permettiamo di contestare dal punto di vista scientifico ma da quello del metodo e della programmazione. La continua produzione normativa, con le conseguenti variazioni di colori e chiusure, impedisce alle imprese di pianificare la loro attività e di investire anche nel breve periodo. Produzione normativa talvolta contraddittoria e poco comprensibile. Questo significa – con una pandemia ancora pienamente attiva – ipotecare il futuro di interi settori imprenditoriali ed escludere qualunque ipotesi di ripresa economica».

E continua: «Le speranze sono riposte nel piano vaccinale ma i tempi saranno necessariamente lunghi. Proprio per questo è necessario e urgente un più stretto raccordo e ascolto a livello istituzionale tra governo, enti locali e parti sociali. E soprattutto un deciso cambio di passo nella politica dei sostegni alle imprese penalizzate dai lockdown, passando dagli insufficienti ristori agli indennizzi compensativi delle perdite reali di fatturato».