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Cesano Maderno: il Mercatone Uno è fallito, i lavoratori trovano la saracinesca chiusa

Doccia gelata per i 52 lavoratori del Mercatone Uno di Cesano Maderno: la mattina di sabato 25 maggio hanno trovato il negozio chiuso e hanno scoperto che il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento.
I lavoratori in presidio al Mercatone Uno di Cesano Maderno
I lavoratori in presidio al Mercatone Uno di Cesano Maderno

Doccia gelata per i lavoratori di Mercatone Uno a Cesano Maderno: i dipendenti che si sono presentati al lavoro nella mattina di sabato 25 maggio hanno trovato il punto vendita chiuso e hanno scoperto che venerdì 24 il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della società diventata di proprietà della Shernon Holding. Di fatto i giudici hanno respinto la richiesta di concordato preventivo. Oltre a Cesano il fallimento coinvolge 2mila lavoratori in tutta Italia e 500 nella sola Lombardia.


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Epilogo amaro per una vicenda che si trascina da mesi. «La situazione è pesante – riferisce Matteo Moretti, segretario provinciale della Filcam Cgil – I dipendenti ora si trovano di fronte alla drammatica prospettiva di perdere reddito e posto di lavoro. Soprattutto si sentono traditi: in questi mesi è stato chiesto loro un grosso sacrificio, hanno fatto tante rinunce e allo stesso tempo hanno investito per l’azienda. Ora si trovano senza nulla».

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I lavoratori in presidio al Mercatone Uno di Cesano Maderno

Mancavano soltanto cinque giorni all’appuntamento fissato al ministero dello sviluppo economico per discutere del concordato. «Il fallimento è la conseguenza della bocciatura delle richiesta» prosegue Moretti che comunque conferma la volontà di sottoporre il 30 maggio al ministero la richiesta di accedere a tutti gli ammortizzatori sociali possibili. «Ora dovremo confrontarci e decidere quali iniziative prendere, ma resta il fatto che vogliamo inchiodare tutti alle loro responsabilitò: l’amministrazione straordinaria solo pochi mesi fa ha affidato la società alla Shernon Holding con l’impegno a salvaguardare il lavoro per almeno due anni. Così non è stato».