Candy, è ancora crisi nera: l’azienda annuncia 340 esuberi a Brugherio

Clamoroso alla Candy di Brugherio. L’azienda ha comunicato ai sindacati, in un incontro avvenuto in Confindustria, di voler procedere al taglio di 340 dipendenti dello stabilimento di Brugherio. Martedì primo sciopero dei dipendenti contro la decisione.
Una delle ultime proteste davanti allo stabilimento della Candy
Una delle ultime proteste davanti allo stabilimento della Candy

Due ore di sciopero e presidio davanti ai cancelli, da effettuarsi martedì 30 giugno. È questa la risposta, assunta dalle assemblee dei lavoratori, che la rsu di Candy assieme a Fim Cisl e Fiom Cgil hanno dato contro il piano annunciato dalla Candy Hoover Group di riorganizzazione dello stabilimento di Brugherio che comporterà, sempre secondo l’azienda, un esubero di 340 persone.

«La direzione aziendale, nell’incontro tenuto lo scorso 23 giugno in Confindustria di Monza e Brianza – spiegano i sindacati con una nota -, ha annunciato un piano di ristrutturazione che la delegazione sindacale ha giudicato irricevibile. Ridurre così drasticamente la forza lavoro equivale a dire che si sta mettendo in atto un reale disimpegno del gruppo rispetto al sito produttivo di Brugherio. I lavoratori riuniti lunedì in assemblea hanno lanciato un messaggio chiaro: non è accettabile che la soluzione più facile sia, ancora una volta, una nuova dichiarazione di esuberi. Per questo motivo martedì 30 giugno ci sarà una prima forma di mobilitazione proclamando 2 ore di sciopero per ogni turno di lavoro tenendo, contemporaneamente, dalle ore 8 alle 10, un presidio di lavoratori davanti i cancelli».

Si tratta di esuberi che dovranno essere trovati nel solo settore produttivo, che oggi conta circa 600 dipendenti tutti in contratto di solidarietà da due anni (la scadenza è prevista a fine ottobre): in pratica, nelle intenzioni dei vertici aziendali, si andrà a un dimezzamento della produzione di lavatrici in Brianza in favore delle linee di produzione aperte nei paesi esteri. L’azienda ha promesso ai rappresentanti sindacali un piano industriale, pronto nei prossimi mesi.