Ancora cassa integrazione alla Star di Agrate Brianza: per 180 persone per tre mesi

Star, ancora cassa integrazione. L’azienda ha avviato la richiesta di accesso alla forma ordinaria dell’ammortizzatore sociale per un massimo di 180 persone, per tre mesi, dal 30 marzo al 26 giugno 2015.
Ancora cassa integrazione alla Star di Agrate Brianza: per 180 persone per tre mesi

Star, ancora cassa integrazione. L’azienda ha avviato la richiesta di accesso alla forma ordinaria dell’ammortizzatore sociale per un massimo di 180 persone, per tre mesi, dal 30 marzo al 26 giugno 2015. È solo uno degli elementi sui quali la scorsa settimana si è misurata, nuovamente, la distanza tra i vertici del colosso alimentare e i sindacati. Il confronto proseguirà giovedì 19 marzo, mentre per martedì 24 marzo è previsto l’incontro in Confindustria tra la direzione spagnola del gruppo e i rappresentanti dei lavoratori.

Il confronto tra le parti resta dunque difficile, con i sindacati che da tempo, fin dal 2007 quando il marchio agratese divenne spagnolo, chiedono una pianificazione industriale che apra una prospettiva credibile, di medio e lungo periodo, che dia rassicurazioni sul fronte occupazionale e mostri, concretamente, l’attuazione delle promesse aziendali di investimento sul sito agratese.
Riferendosi al prossimo incontro in Confindustria, in un comunicato congiunto le rsu Star, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, dichiarano che “si pone la necessità di un rinnovato impegno anche da parte delle istituzioni locali affinché sia data prospettiva industriale al sito produttivo di Agrate Brianza”.

Nel medesimo comunicato, le forze sindacali elencano gli altri punti di distanza marcati rispetto all’azienda nel più recente incontro. Riferendosi alla piattaforma di accordo integrativo spiegano che “a fronte della bozza ricevuta dall’azienda, abbiamo chiesto di ritirarla ritenendola non rispettosa del mandato ricevuto da parte dei lavoratori. Pertanto abbiamo chiesto di riaprire un confronto serio sulle tematiche da noi poste”. Mentre sul fronte degli istituti sindacali, hanno aggiunto: “Abbiamo comunicato la disponibilità a un accordo che ridimensioni il monte ore rsu, a fronte della ridotta occupazione, con il fine di impedire azioni aziendali unilaterali”.