Alcatel Vimercate, incontro a Roma per salvare 285 posti di lavoro

Lunedì 28, a pochi giorni dalla festa di tutti i lavoratori, è previsto un nuovo incontro tra azienda, sindacati e Ministero per lo sviluppo economico, per cercare di salvare centinaia di posti di lavoro. Si cercherà di scongiurare la cassa integrazione straordinaria a zero ore per dodici mesi per 285 lavoratori,
Il pranzo di protesta davanti alla sede vimercatese di Alcatel
Il pranzo di protesta davanti alla sede vimercatese di Alcatel

Si preannuncia come una settimana decisiva quella che porta al ponte del primo maggio per i dipendenti Alcatel. Per un beffardo gioco del destino, lunedì 28, a pochi giorni dalla festa di tutti i lavoratori, è previsto un nuovo incontro tra azienda, sindacati e Ministero per lo sviluppo economico, per cercare di salvare centinaia di posti di lavoro. Durante l’ultimo tavolo di confronto di metà aprile, l’azienda si era dimostrata irremovibile nella decisione di applicare la cassa integrazione straordinaria a zero ore per dodici mesi per 285 lavoratori, mentre rsu e sindacati avevano ribadito l’alternativa dei contratti di solidarietà. Vani i tentativi del governo di trovare un punto di caduta intermedio: «Il ministero ha tentato di mediare -ha riferito, subito dopo l’incontro, Adriana Geppert, rsu Fiom Cgil Alcatel-Lucent-. Ci ha proposto di mettere da parte le reciproche rigidità, quindi la cassa a zero ore da un lato e i contratti di solidarietà dall’altro, e di tentare una soluzione intermedia. Noi ci siamo detti disponibili a parlarne mentre l’azienda si è chiusa sulle sue posizioni». Le parti sociali torneranno a incontrarsi lunedì 28 aprile, al ministero del Lavoro, nell’ultimo giorno utile per trovare un accordo alternativo all’avvio della cassa a zero ore.

Mentre era in corso l’incontro, i lavoratori del sito di via Trento avevano scioperato per otto ore (con tanto di pranzo cucinato all’aperto) per rivendicare l’applicazione dei contratti di solidarietà che consentirebbero di spalmare il disagio, anche economico, su tutti i lavoratori e di garantire il livello occupazionale. Istanze che gli stessi lavoratori hanno affidato a una lettera aperta inviata all’amministratore delegato di Alcatel-Lucent, Michael Combes, nella quale si legge che, stante la cassa a zero ore, «dal 29 aprile questo si tradurrebbe nel lasciare a casa, per 12 mesi, 285 lavoratori e lavoratrici di età media 50 anni , troppo lontani dalla pensione e troppo ‘anziani’ per essere ricollocati sul mercato del lavoro, con un reddito pari a circa 900€ e senza nessuna prospettiva di lavoro per il futuro. Praticamente, questo modo di utilizzo dell’ammortizzatore sociale è l’anticamera del licenziamento». In conclusione i lavoratori riaffermano la lotta «per i contratti di solidarietà e chiedono l’apertura immediata di un tavolo di confronto sulla loro applicazione in Alcatel Lucent Italia».