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Adidas: 41 tagli (35 a Monza) ma 24 sono pronti all’uscita volontaria incentivata

Ci sono 24 persone che lavorano in Adidas e che sono pronte all’uscita volontaria incentivata. Un elemento che potrebbe attenuare l’impatto dei tagli dichiarati dall’azienda sui lavoratori di Monza e delle altre sedi italiane. Il sindacato chiede alla Regione di scendere in campo
Una manifestazione dei lavoratori Adidas davanti alla sede della Regione Lombardia
Una manifestazione dei lavoratori Adidas davanti alla sede della Regione Lombardia

L’azienda ha dichiarato 41 esuberi, 35 dei quali a Monza. Ora però ci sono 24 dipendenti Adidas che si sono candidati all’uscita volontaria incentivata. Una disponibilità che potrebbe quindi ridurre l’impatto dei licenziamenti che l’azienda aveva annunciato prima di Natale. La nuova situazione è emersa dall’incontro tra le parti che si è tenuto venerdì 14 febbraio nel quale, appunto è emersa la segnalazione arrivata ai rappresentanti sindacali da parte di 22 persone pronte a lasciare volontariamente il lavoro con gli incentivi.

Otto di queste, riferisce la Filcams Cgil Monza Brianza “ sono esterne al perimetro degli esuberi comunicati dall’azienda”. A questi 22 si aggiungono poi altre 2 persone che hanno comunicato la loro disponibilità all’uscita direttamente al datore di lavoro. Nel gruppo dei 24 ci sono persone che lavorano a Bologna, Padova e Roma. Se le uscite volontarie andassero in porto a Monza resterebbe da risolvere ancora la situazione di metà dei dipendenti attualmente dichiarati in esubero.

«Riteniamo che la volontarietà applicata su tutto il perimetro aziendale sia uno strumento utile per gestire senza traumi la vertenza -spiega Matteo Moretti segretario generale della Filcams brianzola- Abbiamo rinnovato la richiesta all’azienda di fare ogni sforzo in termini di accettazione di tutte le candidature esterne al perimetro degli esuberi comunicati, per costruire un percorso di ricollocazione anche attraverso periodi di training, proponendo di allungare i termini della procedura se necessario».

Adidas, che non è in crisi sta continuando a registrare segnali di crescita, ha dichiarato l’intenzione di delocalizzare in Portogallo l’area Credito , che verrebbe ricostituita assumendo altre persone in loco.

Sul tavolo c’è anche il tema delle assunzioni obbligatorie, la quota di riserva che la legge prevede per le persone disabili che devono essere presenti in azienda, per le quali la legge prevede delle tutele.

Il sindacato ha anche chiesto una convocazione a breve da parte dell’assessore regionale al Lavoro, per individuare anche in questa sede «strumenti a sostegno di una gestione non traumatica dei licenziamenti». L’obiettivo è anche di condividere un piano industriale che impegni l’azienda a tutelare l’occupazione dei 277 lavoratori della sede e degli altri territori.

Mentre si sta trattando per i 41 esuberi circolano già voci non confermate di altri tagli in vista. Quando poco più di un anno fa Adidas annunciò il primo piano di tagli su Monza già erano cominciate a circolare voci su licenziamenti nell’area Credito. Cosa che poi si è puntualmente avverata.