Accordo raggiunto alla Voss di Osnago: scongiurati licenziamenti ora si va con la cassa integrazione

Accordo raggiunto dopo quasi due mesi di presidio alla Voss di Osnago , azienda nella quale lavorano anche una ventina di persone residenti nel Vimercatese. Scongiurati per ora i licenziamenti si pensa anche alla ricollocazione dei lavoratori. E c’è la possibilità che subentri qualche altro imprenditore
La sede della Voss
La sede della Voss

Un presidio che durava da prima di Natale e ora un accordo che scongiura i licenziamenti. I 70 dipendenti della Voss do Osnago (azienda del Lecchese nella quale lavorano una ventina di persone residenti nel Vimercatese) ora vedono un futuro più roseo di quello, drammatico, che si prospettava fino a qualche giorno or sono.

L’intesa prevede l’utilizzo della cassa integrazione Covid (fino a che sarà possibile) e poi straordinaria. Prima della scadenza ci sarà un nuovo tavolo di confronto per studiare il da farsi. L’obiettivo è almeno di cercare di ricollocare tutti i lavoratori. L’azienda, la cui proprietà fa capo a una multinazionale tedesca, ora sarebbe disposta a parlare con eventuali imprenditori disposti a subentrare.

Resta comunque aperta la possibilità di uscire volontariamente dall’azienda per andare in pensione o per un altro impiego.

Sulla vicenda è intervenuta la Segreteria Ust (Unione sindacale territoriale) Cisl Monza Brianza Lecco: «Con tenacia si è raggiunto l’obiettivo primario legato al presidio, ovvero evitare che ci fosse il licenziamento entro la fine dell’anno di tutti i 70 lavoratori, oltreché garantire l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali conservativi, funzionali ad accompagnare i lavoratori in un percorso di politiche attive per consentire la loro ricollocazione, anche nell’ipotesi di valutare e implementare un percorso di reindustrializzazione, qualora vi fossero imprenditori interessati. Altresì definito un incentivo all’esodo per chi vorrà uscire volontariamente, con la particolarità di garantire maggiori risorse alle figure più deboli, quante rimarranno in cigs più a lungo, generalmente le figure professionali meno ricollocabili nel mondo del lavoro».