Zona Rossa, Fontana annuncia ricorso. Santambrogio: «La Brianza potrebbe chiedere l’esclusione, ma restiamo compatti con la Regione»

La Lombardia chiede al Governo di rivedere l’istituzione della zona rossa, Bergamo, in virtù dei suoi dati, chiede una deroga. Il presidente della Provincia di Monza e Brianza Santambrogio: «Come Provincia potremmo anche noi seguire l’esempio di altre e avanzare in autonomia la richiesta di esclusione dalla zona rossa per la Brianza, visto che i nostri numeri sono meno allarmanti rispetto ad altre situazioni, però credo che in questo momento dobbiamo restare compatti con Regione Lombardia e portare avanti insieme le nostre istanze davanti al Governo»
Monza Luca Santambrogio
Monza Luca Santambrogio Fabrizio Radaelli

“Non condividiamo la scelta di inserire la Lombardia in zona rossa per cui, qualora dovesse arrivare questa ordinanza, proporremo ricorso”. Così il presidente della Regione Lombardia sulla scelta del Governo.

“Ho chiesto al ministro Speranza di ripensarci – ha aggiunto Fontana – e invieremo delle accurate note per spiegare le motivazioni della nostra opposizione. Sono stato cauto e ho preteso sempre il rispetto delle regole. Tuttavia ritengo fortemente penalizzante questo scenario, che darebbe un colpo devastante a una grossa fetta dell’economia lombarda. Più volte ho chiesto al Governo di rivedere i parametri perché basati su dati vecchi, in questo caso del 30 dicembre che, oltretutto, non tengono conto di importantissimi indicatori a noi favorevoli, come per esempio l’Rt sull’ospedalizzazione. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto risposta”.

“In Lombardia – ha proseguito – negli ultimi 15 giorni la situazione è migliorata almeno per classificarci in zona arancione. Attendiamo l’ufficialità dal Ministero – ha concluso – ma siamo pronti a presentare ricorso. Comprendo bene le ragioni dei sindaci (Bergamo nda) che, evidenziando come i loro territori sono al di sotto della media regionale, chiedono una deroga. Il problema è che tale parametro non è preso in considerazione dal Ministero della Salute e dal Cts nazionale, ma solo l’Rt.

Se venisse utilizzato il tasso di incidenza dei positivi su 100 mila abitanti, infatti, oggi la Lombardia non finirebbe in zona rossa. Prendendo in considerazione quel dato la Lombardia ha un’incidenza ben al di sotto di gran parte delle altre regioni italiane, che oggi verranno classificate magari anche in zona gialla”.

Sulla ipotesi di un eventuale ricorso sull’assegnazione della ’zona rossa’ annunciata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, interviene anche la vicepresidente Letizia Moratti, assessore al Welfare.

“I criteri su cui si basa la valutazione per la definizione della tipologia di rischio e quindi l’assegnazione del colore alle zone – ha sottolineato, invece, Letizia Moratti, vicepresidente e assessore regionale al Welfare – devono essere oggetto di necessaria rivalutazione per essere più tempestivi e coerenti con l’andamento epidemiologico”.

“Regione Lombardia – ha proseguito- viene penalizzata pur avendo una incidenza di contagi per abitante nettamente inferiore a diverse altre regioni e alla media nazionale, sulla base di dati risalenti a due settimane fa, mentre nel frattempo la situazione è di gran lunga migliorata. Occorre pertanto una revisione urgente di questi criteri e dell’eventuale inserimento della Lombardia in zona rossa”.

“ Condivido l’appello del Presidente Fontana di modificare i parametri che hanno muovamente portato la Lombardia in zona rossa aumentando le difficoltà di attività economiche e produttive già pesantemente colpite in questi mesi. Come Provincia potremmo anche noi seguire l’esempio di altre e avanzare in autonomia la richiesta di esclusione dalla zona rossa per la Brianza, visto che i nostri numeri sono meno allarmanti rispetto ad altre situazioni, però credo che in questo momento dobbiamo restare compatti con Regione Lombardia e portare avanti insieme le nostre istanze davanti al Governo. – commenta Luca Santambrogio, Presidente della Provincia MB – Anche in merito alla scuola sono convinto che ci sarebbero tutte le condizioni per riportare gli alunni in classe in sicurezza, grazie al grande lavoro fatto all’interno del tavolo aperto in Prefettura in cui siamo riusciti a costruire un piano di rientro sinergico tra le esigenze espresse dai dirigenti scolastici e l’organizzazione del trasporto locale. Diventa sempre più difficile spiegare ai ragazzi le motivazioni di questi continui rinvii che stanno togliendo loro la possibilità di vivere nella normalità il proprio percorso formativo”.