Visite dei parenti in ospedale con il green pass, sì del governo: Damasco continua lo sciopero della fame, Orsan chiede chiarimenti

È stato modificato l’articolo del decreto sul Green pass che ora prevede l’accesso alle sale d’attesa dei pronto soccorso e ai reparti ospedalieri anche ai famigliari muniti di certificazione verde: Mirko Damasco continua lo sciopero della fame. Sul tema anche il comitato Orsan.
Monza Mirko Damasco
Monza Mirko Damasco Fabrizio Radaelli

Lo sciopero della fame iniziato da Mirko Damasco, presidente di Salvagente Italia, per chiedere la riapertura dei reparti ospedalieri ai parenti dei ricoverati, ha avuto i primi effetti.

È stato infatti modificato l’articolo 4 lettera B del decreto sul Green pass appena varato dal Governo, che ora prevede l’accesso alle sale d’attesa dei pronto soccorso e ai reparti ospedalieri anche ai famigliari muniti di certificazione verde.

Un successo personale per Damasco e per i tanti che in questi giorni hanno sostenuto e condiviso la sua battaglia, documentata passo passo sui social. Ma, specifica, domenica mattina, ”lo sciopero non si ferma nonostante i traguardi raggiunti che non sono assolutamente sufficienti”.

«Le ultime trentasei ore sono state molto convulse – spiega lo stesso Damasco in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook sabato 24 luglio, lo stesso giorno nel quale il ministro Speranza ha reso nota la modifica al decreto – Siamo stati contattati da Roberto Giachetti di Italia Viva, che ha deciso, dopo averci ascoltato, di depositare una interrogazione scritta e urgente direttamente al ministro della Salute, Roberto Speranza. Venerdì sera (23 luglio, ndr) ci ha chiamato l’ufficio di Speranza visto il flusso anomalo di mail arrivate nelle ultime ore. Per ora è stata una chiamata interlocutoria».

«Contemporaneamente – continua Damasco – ci ha contattati anche il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, comunicandoci che ci sarebbe stata una integrazione del decreto per quanto riguarda l’accesso nei reparti degli ospedali ai famigliari muniti di Green pass».

Il provvedimento entrerà in vigore dal 6 agosto.

Chiedono spiegazioni direttamente al ministro Roberto Speranza anche i rappresentanti del comitato Orsan (Open rsa now).

«A giorni scadrà l’ordinanza dell’8 maggio (che apriva le visite nelle rsa e rsd ai famigliari degli ospiti, purché provvisti di tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti, certificazione di avvenuta guarigione o doppia dose di vaccino, ndr) e ancora non abbiamo notizie certe sul rinnovo o sul miglioramento della stessa – spiega Dario Francolino, presidente di Orsan -. Chiediamo solo tre cose: che almeno un famigliare dotato di Green pass abbia accesso libero 7 giorni su 7 alla rsa, che gli ospiti ricoverati non siano sottoposti a quarantena dopo le uscite all’esterno della struttura, dal momento che tutti hanno già completato il ciclo vaccinale, e che si obblighino le rsa ad aumentare durata e frequenza delle visite sempre programmate».

Il comitato Orsan ha già fatto sapere che preparerà entro il 29 luglio un esposto nei confronti del ministro della Salute, delle Regioni e delle Ats.