Vimercate, la piscina è a rischio chiusura dopo l’estate

Le verifiche per le certificazioni si concluderanno entro il 31 agosto. È a rischio la riapertura della piscina comunale di Vimercate nella prossima stagione, tanto che sono state bloccate le possibilità di iscriversi per le attività e i corsi che dovrebbero partire a settembre.
La piscina di Vimercate - foto d’archivio
La piscina di Vimercate – foto d’archivio Simone Pace

È a rischio la riapertura della piscina comunale di Vimercate nella prossima stagione tanto che sono state bloccate le possibilità di iscriversi per le attività e i corsi che dovrebbero partire a settembre. È lo stesso gestore dell’impianto di via degli Atleti, In Sport srl, ad aver inviato nelle scorse settimane ai suoi tesserati una comunicazione che informa che non c’è l’autorizzazione per poter procedere nella raccolta delle iscrizioni per il 2017-2018, arrivando anche a invitare i corsisti vimercatesi a iscriversi al centro sportivo di Arcore, sempre sotto la sua gestione.

Ha poi fatto seguito una comunicazione del sindaco Francesco Sartini per spiegare la situazione e informare i corsisti che «l’impossibilità di autorizzare le preiscrizioni – scrive – è dovuta alla necessità di concludere importanti verifiche preliminari necessarie per stabilire se sia possibile mantenere aperto l’impianto natatorio per le prossime stagioni».

La questione emersa è quella della procedura in corso che deve dare la garanzia di agibilità della struttura di via degli Atleti, un impianto dove ci sono carenze normative per l’agibilità delle tribune per le ringhiere e le relative uscite di sicurezza, per la piccola palestra e in parte per gli spogliatoi. Tutte questioni per cui dall’inverno, dopo aver ricevuto le prescrizioni della Commissione di vigilanza sull’agibilità, il Comune ha avviato con In Sport una procedura di verifica della situazione per ottenere le certificazioni per tenere aperta la struttura.

Le verifiche si sarebbero dovute concludere il 31 maggio, ma è servita invece una proroga fino al 31 agosto che ora si sovrappone alla possibilità di garantire l’apertura della piscina oltre il 31 agosto, data in cui ci sarà anche la scadenza della concessione comunale dell’impianto a In Sport.

«Sono rammaricato della situazione di disagio e di incertezza che si è venuta a creare – prosegue la comunicazione di Sartini – e che stiamo cercando di limitare il più possibile, avendo ben chiara la priorità della sicurezza su tutto».

Le lamentele da parte degli utenti del centro natatorio, che conta fino a 2mila tra corsisti e frequentatori abitudinari, si sono fatte sentire, e assieme anche la polemica dell’opposizione di centrosinistra.

Online la capogruppo del Pd Mariasole Mascia ha pubblicato un’ampia requisitoria intitolata “la giunta grillina rischia di perdersi in un bicchiere d’acqua”. «Non è uno scandalo che la piscina possa chiudere per una stagione – scrive Mascia – quando sarà sottoposta alla radicale ristrutturazione di cui ha bisogno. Non è invece normale che oggi, a giugno, il sindaco non possa garantire cosa succederà da settembre. Altro che “rammarico”. Hanno avuto un anno di tempo, lui e la sua Giunta, per evitare questo disagio. Invece sono rimasti per mesi in un clamoroso e colpevole immobilismo, che la nostra città non merita».

Mascia rivendica che per il futuro della piscina la Giunta di centrosinistra aveva lasciato una delibera approvata a maggio 2016 che avrebbe permesso di fare subito un bando per la gestione e i lavori di riqualificazione, oppure si sarebbe potuto fare un bando alternativo oppure almeno prendere accordi per le preiscrizioni con il gestore: «Bastava volerlo, insomma – conclude Mascia – Bastava non rimanere con le mani in mano per un anno intero, aspettando che il destino risolvesse i problemi».

Sartini replica alle polemiche ricordando che «sono 20 anni che su questa vicenda non sono state fatte azioni lineari: ora vogliamo risolvere la questione una volta per tutte. L’anno scorso abbiamo trovato lo studio tecnico per la ristrutturazione dell’impianto ma anche che era necessario eseguire interventi di adeguamento normativo. Abbiamo quindi convocato la Commissione di vigilanza per l’agibilità della struttura che ci ha indicato la necessità di adeguare l’impianto alle prescrizioni normative previste nel 1998».