Vimercate, ecco il piano per l’area ex Ibm: 205 posti di lavoro, Progroup e due partner operativi dal 2024

Il progetto di riqualificazione dell’ex area Ibm a Vimercate va all’esame del consiglio comunale. Ecco il piano di lavoro previsto dalla società tedesca Progroup.
Vimercate area ex ibm progroup rendering
Vimercate area ex ibm progroup rendering Michele Boni

L’ultimo consiglio d’estate, e forse del mandato legislativo prima delle elezioni, a Vimercate è chiamato venerdì sera 30 luglio a deliberare sul progetto di riqualificazione dell’ex area Ibm, dove troverà spazio la società Progroup produttrice di cartoni ondulati e due sue aziende partner per il packaging che porteranno 205 posti di lavoro in città.

Il progetto di costruzione è stato presentato in commissione Territorio giovedì sera 29 luglio, dove a illustrare il piano di intervento è stata la stessa società teutonica con il presidente Jurgen Heindl e l’impresa di costruzioni Società Vitali Spa con il suo presidente Massimo Vitali che provvederà alla sua realizzazione.

«Abbiamo già diversi stabilimenti nell’Europa centrale tra Germania, Francia, Inghilterra, Polonia e anche Italia a Drizzona (provincia di Cremona) e adesso vogliamo aprirne uno nuovo a Vimercate con nuove assunzioni – ha detto Heindl – Per questo stabilimento investiremo 95 milioni di euro con 65 dipendenti della nostra azienda e altri 140 di società partner che troveranno spazio di fianco al nostro immobile per packaging. In sostanza noi produciamo cartoni ondulati usando carta riciclata con una grande attenzione alla sostenibilità ambientale e i nostri clienti li trasformano in scatole. Lavorare fianco a fianco con i nostri partner ci permette di evitare il trasporto dei materiali da un’azienda all’altra».

Progroup è presente sul mercato della carta e del cartone ondulato da più di 28 anni e nel 2020 ha avuto un fatturato di 880 milioni di euro e le stime per il 2021 parlano di circa 1,3 miliardi di fatturato. Sul fronte della costruzione sia Massimo Vitali che l’architetto Attilio Gobbi consulente dell’impresa edificatrice hanno parlato di «un progetto molto innovativo e green, cercando di impattare il meno possibile sull’ambiente e riducendo di molto l’area edificabile».

Quell’area da 280mila metri quadri dove oggi sorge l’Ibm si abbasserà a 183mila metri quadri. Numeri alla mano la superficie coperta sarà di 76mila metri quadri rispetto ai 72mila metri quadri di oggi, la parte permeabile invece avrà un incremento significativo passando da 37mila a 61mila metri quadri, mentre per quanto riguarda l’area parcheggio si sarà ridotta da 70mila a circa 45mila metri quadri.

L’impianto produttivo dovrebbe essere operativo dal 2024. Un modo per far tornare a vivere un’area industriale abbandonata da tanti anni e che non vedrà comunque più quell’impatto occupazionale con 3000 tra impiegati e operai negli anni d’oro dell’Ibm.