Vimercate: al bidello orco due anni e dieci mesi

Due anni e dieci mesi di carcere per Amelio Congiu, il bidello di Vimercate accusato di aver molestato cinque bambine tra gli otto e dieci anni di età. È la sentenza pronunciata oggi in tribunale a Monza dal collegio presieduto da Silvia Pansini. Il pm aveva chiesto 3 anni e 4 mesi. Riconosciuto alle parti offese il diritto al risarcimento da liquidarsi in separata sede.
Vimercate: al bidello orco
due anni e dieci mesi

Due anni e 10 mesi, con l’attenuante della “lieve entità del fatto”, è la condanna stabilita oggi pomeriggio dal tribunale di Monza per il 65enne Amelio Congiu, il bidello processato col rito abbreviato per aver molestato cinque scolare tra gli 8 e i 10 anni di età, nei bagni della scuola elementare Emanuele Filiberto di Vimercate . I famigliari della bambine si sono costituiti parte civile nel processo contro l’uomo, che era stato arrestato dai carabinieri di Vimercate a febbraio 2013, colto in flagranza di reato dopo le segnalazioni dei genitori ai militari comandati dal capitano Marco D’Aleo.

Le parti offese hanno ottenuto il diritto al risarcimento, da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale immediatamente esecutiva. I giudici del tribunale (presidente Silvia Pansini) hanno disposto inoltre tutte le pene accessorie nei confronti dell’uomo, come il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori. Da considerare, nel calcolo della pena (valutata in 2 anni e 4 per gli abusi e 6 mesi per il reato di falso), anche la scelta del rito, che concede lo sconto di un terzo. Recepite quasi integralmente le richieste del pubblico ministero Alessandro Pepè, che aveva chiesto 3 anni e 4 mesi (la differenza è nella richiesta di un anno per il falso).

L’imputato, ritenuto capace di intendere e volere, era stato rinviato a giudizio a gennaio di quest’anno, su decisione del gup del tribunale di Monza Giovanni Gerosa.

Il bidello, dopo un periodo trascorso in carcere, si trova attualmente agli arresti domiciliari in Calabria a casa di famigliari. Secondo le accuse, le bambine sono state vittime di carezze e abbracci da parte dell’uomo. La vicenda naturalmente, aveva destato scalpore e incredulità negli ambienti scolastici e nell’opinione pubblica. Il bidello, infatti, sembrava una persona al di sopra di ogni sospetto. Invece è emerso che avrebbe coperto, con una falsa autocertificazione, un vecchio precedente penale, sempre per reati di violenza su minori, commesso una quarantina di anni fa. In due occasioni, avrebbe prodotto alla segreteria della scuola, al momento di assumere l’incarico, un casellario penale illibato. Oltre all’accusa di violenza sessuale, infatti, al bidello veniva contestato anche il reato di falso ideologico.

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