Villa reale di Monza: partono i restauri degli arredi della Sala degli uccelli

Una delle poche stanze della Villa reale di cui restano gli arredi è la Sala degli uccelli. Da lì parte la Reggia di Monza per recuperare e preservare le stanze del capolavoro di Piermarini. L’avvio dei restauri.
Le sedie e le poltrone della Sala degli uccelli in restauro nella foto pubblicata dalla Reggia di Monza
Le sedie e le poltrone della Sala degli uccelli in restauro nella foto pubblicata dalla Reggia di Monza

Il piano di rinascita della Villa reale di Monza passa anche dal programma di recupero degli arredi storici della Reggia. Che sono partiti in questi giorni con un grande, importante capitolo: il restauro dei mobili della Sala degli Uccelli. Si tratta di una stanza al primo piano nobile del capolavoro dell’architetto Piermarini in cui “nella volta decorata dai preziosi stucchi policromi dell’artista Giocondo Albertolli, trovano spazio decori floreali e rappresentazioni di volatili”, scrive la stessa Reggia. “Nei pannelli tra una porta e l’altra era presente una fine tappezzeria di seta recante immagini di animali, insetti ed essenze esotiche come voleva la moda del momento: la chinoiserie. È l’unica sala della Reggia della quale si possiedono arredi storici originali e tappezzerie deteriorate per incuria nel corso degli anni”.

E infatti per questo il programma di recupero degli arredi passa prima di tutto da quella stanza. Il Consorzio Villa reale ha spiegato mercoledì 30 giugno che inizia sui canali social della Reggia il “racconto, fase per fase, dell’intervento di recupero conservativo degli arredi della Sala degli Uccelli, a cura del Centro restauro di Venaria reale” di Torino: “Preziosi manufatti in legno, rivestiti da sete dipinte con motivi a chinoiseries”.

“La prima fase è quella dell’anossia: prima dell’avvio delle attività dirette di restauro, gli arredi vengono sottoposti ad un intervento preliminare di disinfestazione in camera anossica. L’attività, mirata all’eliminazione di eventuali attacchi entomatici attivi, prevede l’inserimento delle opere in una bolla sigillata, al cui interno l’atmosfera viene modificata a favore di un ambiente saturo di azoto”.