Villa reale di Monza, le chiavi tornano al Comune: «Oggi si apre una nuova fase»

Il presidente del Consorzio Villa reale e il direttore presentano il passaggio di consegne delle chiavi della Reggia: «Oggi si apre una nuova fase» dice Dario Allevi. Le operazioni di verifica finiranno il 19 febbraio.
IL direttor edel Consorzio Villa reale e il presidente della Reggia, Giuseppe Distefano e Dario Allevi
IL direttor edel Consorzio Villa reale e il presidente della Reggia, Giuseppe Distefano e Dario Allevi Fabrizio Radaelli

La consegna delle chiavi di Villa reale è iniziata questa mattina di buon’ora, ma proseguirà fino al 19 febbraio. Oltre un mese di sopralluoghi, verifiche agli impianti, fotografie di “ogni centimetro quadro” della Reggia.

Da una parte il Consorzio con il direttore Giuseppe Distefano e un nutrito team di consulenti tra architetti, ingegneri, esperti di restauro, tecnici e avvocati. Dall’altra Attilio Navarra, l’imprenditore privato che ha effettuato i restauri e avrebbe dovuto gestire il corpo centrale per altri quattordici anni anche lui supportato dal suo staff e dai suoi legali.

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Il contratto è stato sciolto dal Consorzio con una lettera del 23 dicembre “per gravi inadempienze”, ora si guarda avanti, ma pende l’ipotesi di una causa legale da entrambe le parti e richieste di risarcimento. «È stata una giornata intensa – ha spiegato il direttore del Consorzio Giuseppe Distefano in una conferenza stampa convocata ieri sera nel salone d’onore della Villa – abbiamo evitato frizioni, abbiamo condiviso un calendario e un metodo di lavoro. Dovremo ricevere documenti sugli impianti, effettuare le prove di funzionamento, fotografare lo stato di manutenzione delle sale».

In questo lungo mese in cui si procederà ad effettuare una vera e propria “Tac” alla Reggia, passando in rassegna porte, maniglie, pavimenti, impianti, muri, serramenti, la responsabilità del bene resta in carico al privato. Sarà dunque a partire dal 19 febbraio che Villa Reale sarà totalmente nelle mani del Consorzio.

«C’è aria nuova in Villa» ha esordito il sindaco Dario Allevi entrando nel salone d’onore per dire la sua dopo mesi in cui aveva scelto il silenzio. «Non credo che sia fallito il progetto di partenariato pubblico-privato nella gestione di una bene – ha detto – ma purtroppo quello con Navarra è stato un matrimonio non riuscito, finito nel peggiore dei modi».

Il futuro della Villa è in una gestione diretta del Consorzio che ha condiviso questa scelta con i consorziati (Comuni di Monza, Milano, ministero dei Beni culturali, Regione Lombardia e Assolombarda). «In questi giorni – ha proseguito Allevi – abbiamo avuto tante manifestazioni di vicinanza dalle associazioni del territorio, ma anche da imprese della nostra Brianza che vogliono esserci vicino per ripartire presto».

Il modello dovrà cambiare e anche le risorse a disposizione. L’appello è soprattutto rivolto al ministero che dovrà avere per la Villa lo stesso impegno dimostrato per la Reggia di Caserta o Venaria.

«Vogliamo volare alto – ha ribadito il sindaco – è una grande sfida che ci aspetta, ma accolgo già con grande piacere la proposta del consigliere regionale Andrea Monti di fare della Villa di Monza una sede di rappresentanza in vista dei giochi invernali del 2026». Nell’immediato si tratta invece di riempire quelle sale del piano terra rimaste vuote. Sono da arredare la biglietteria, il bookshop, le cucine, il bar ,il ristorante e il guardaroba. «Non potevamo acquistare gli arredi alle condizioni proposte dal concessionario – ha ribadito Distefano – ma questo ci permetterà di ripensare l’accessibilità della Reggia, rivedere i flussi e forse modificare gli arredi in modo più funzionale».

In questa “fase 2” per la reggia di Monza giocherà un ruolo importante anche il team di professionisti che si è aggiudicato il bando per redigere il masterplan da 55 milioni su Parco e Villa, mentre il sindaco e il direttore incontreranno la prossima settimana per due giorni le associazioni culturali che hanno firmato un lettera nei giorni scorsi a sostegno della riapertura e le imprese del territorio che si sono già fatte avanti per fornire idee e proposte per il rilancio.