Verso il nuovo dpcm, il sindaco Allevi: «Misure devono incidere sulla curva dei contagi»

Monza e la Brianza sono in attesa del dpcm del governo Conte che entro mercoledì 4 novembre dividerà l’Italia in tre fasce di rischio con relative restrizioni per intervenire sulla diffusione dei contagi da coronavirus. Il sindaco Allevi auspica di «non arrivare a un nuovo lockdown».
Dario Allevi sindaco
Dario Allevi sindaco Fabrizio Radaelli

Anche Monza e la Brianza sono in attesa del dpcm del governo Conte che entro mercoledì 4 novembre dividerà l’Italia in tre fasce di rischio con relative restrizioni per intervenire sulla diffusione dei contagi da coronavirus. Ipotizzando per la Lombardia l’inserimento in una fascia rossa, i tempi stringono: dopo la firma del dpcm, il presidente della Regione convocherà i sindaci dei Comuni capoluogo e comunicherà a Conte la richiesta di eventuali misure ancora più strette.


LEGGI Coronavirus, Conte: «Fasce di rischio diverse per regioni»



LEGGI Regione Lombardia in attesa delle decisioni del governo, i medici milanesi chiedono il lockdown

«L’emergenza sanitaria ha la priorità su tutto, ma speriamo di non arrivare a un nuovo lockdown – ha spiegato il sindaco di Monza Dario Allevi intervistato martedì mattina in diretta a Radio Popolare – Questo paese non vivrebbe un’emergenza economica e sociale come nei mesi di marzo-aprile. Noi siamo le sentinelle sul territorio e abbiamo il polso di una cittadinanza stanca. Le misure devono essere sufficientemente valide per invertire o consolidare la curva dei contagi».

Tra le misure annunciate da Giuseppe Conte: tre fasce di rischio diverse per regioni, riduzione al 50% del limite di capienza dei mezzi pubblici locali (era all’80% fino ad ora, ndr), didattica a distanza al 100% alle scuole superiori, chiusura centri commerciali nel fine settimana e limiti di circolazione nella fascia serale. In questo caso non è stato comunicato l’orario ma andrebbe probabilmente ad anticipare quello già previsto in Lombardia dalle 23 alle 5.