Variante Omicron e vaccino italiano: «Pronti per gli studi preclinici in poche settimane, ma servono fondi per lo sviluppo»

La società Takis che sta sviluppando il vaccino italiano con Rottapharm Biotech ha modulato il Covid-eVax per la variante Omicron e si prepara agli studi preclinici. Ma avverte: servono fondi per la fase clinica.
I laboratori Takis
I laboratori Takis

La società biotecnologica Takis che sta sviluppando il vaccino italiano contro il Covid 19 insieme alla monzese Rottapharm Biotech è sicura: in poche settimane il loro Covid-eVax può essere adattato alla variante omicron del virus nella fase degli studi preclinici. Poi, però, servono le risorse per la fase clinica.

«Grazie a tutto quello che abbiamo imparato dall’inizio della pandemia, abbiamo disegnato il vaccino Covid-eVax versione Omicron in poche ore e in poche settimane saremo in grado di testarlo nei modelli preclinici – ha detto Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore scientifico della Takis – Resta il fatto che la mancanza dei finanziamenti attualmente ci impedisce di proseguire gli studi clinici per portare avanti lo sviluppo di questo vaccino italiano. Ci auguriamo che l’Italia con le risorse del Pnrr (il piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) possa effettuare investimenti strategici e favorire la ricerca italiana per rendere il Paese più competitivo nel mondo delle biotecnologie».

Il vaccino italiano è basato sull’elettroporazione del Dna, “che ne favorisce l’ingresso nelle cellule e aumenta la risposta immunitaria”; ricorda Takis, aggiungendo che i dati preclinici sono stati “molto promettenti” ed è stata completata “la fase 1 nell’uomo, dove oltre il 90% dei volontari ha sviluppato una risposta immunitaria specifica contro la proteina Spike”. Si tratta della proteina soggetta a mutazioni. «Come l’Rna messaggero (utilizzando nei vaccini più diffusi, ndr), la piattaforma del Dna ha la caratteristica di essere estremamente flessibile, somministrabile più volte ed essere facilmente adattata alle mutazioni del virus – ha dichiarato Fabio Palombo, direttore area vaccini contro il cancro alla Takis -. Ma rispetto all’Rna, il Dna viene prodotto facilmente in batteri, è stabile a temperatura ambiente e ha una formulazione semplice. Ciò consente tempi di produzione più brevi, processi meno costosi, trasporto e stoccaggio più facili e potenzialmente un migliore profilo di sicurezza».

“Mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi mentre il virus si evolve. Negli scorsi mesi, abbiamo generato quasi in tempo reale modifiche di COVID-eVax contro le varianti Alpha, Beta, Gamma, Delta e tante altre dimostrandone l’immunogenicità in modelli animali. A differenza delle precedenti varianti Omicron presenta un alto numero di mutazioni nuove, per questo motivo è difficile prevedere se i vaccini attuali siano ancora protettivi: ecco perché ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per adattare il nostro vaccino anche contro questa variante”, ha affermato Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore scientifico della Takis.

Takis e Rottapharm sottolineano come le caratteristiche di Covid-eVax possano rivelarsi ottimali per i Paesi in via di sviluppo: «Gli sforzi della comunità scientifica negli ultimi due anni sono stati straordinari e le risorse messe a disposizione da alcuni Stati immense, ma anche ampiamente ripagate dai risultati ottenuti. Tutti speriamo che i vaccini e le terapie attuali siano altrettanto efficaci contro la variante Omicron» ha detto Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm Biotech: «È però fondamentale avere a disposizione più piattaforme tecnologiche vaccinali come Covid-eVax, che siano prontamente adattabili a eventuali nuove varianti come richiamo della risposta immunitaria precedentemente indotta da altre piattaforme vaccinali, o per l’utilizzo in Paesi dove non c’è attualmente disponibilità di vaccini. Visto l’impatto della pandemia sulle nostre vite e sull’economia mondiale, l’Italia può fare la sua parte e mettere a disposizione la propria esperienza».

Takis intanto sta anche generando anticorpi terapeutici per Covid-19, cioè cure e non vaccini. «Abbiamo generato oltre 2mila anticorpi in grado di neutralizzare Sars-CoV-2 e le sue varianti più preoccupanti – ha concluso Giuseppe Roscilli, direttore del dipartimento di generazione e produzione degli anticorpi monoclonali- Ci proponiamo di valutarli anche contro la variante Omicron appena possibile e portarli in sviluppo clinico».