Varedo, sempre incerto il futuro del cash&carry del gruppo Alco-Altasfera

Per i 33 lavoratori del punto vendita di proprietà del gruppo Alco-Altasfera di Varedo si apre lo spiraglio del concordato. Nel frattempo però è stata annunciata la chiusura provvisoria dei punti vendita con marchio Altasfera e di quattro supermercati con marchio Alco.
VAREDO - Presidio Altasfera
VAREDO – Presidio Altasfera Marco Mologni

Resta incerto il futuro del cash&carry di Varedo. Per i 33 lavoratori del punto vendita di proprietà del gruppo Alco-Altasfera si apre lo spiraglio del concordato. Nel corso di un incontro sindacale i lavoratori hanno appreso che due aziende sarebbero interessate a rilevare il Gruppo. Inoltre, è stata depositata in Tribunale la richiesta di un concordato. Ora il giudice dovrà decidere se accoglierla.

Nel frattempo però è stata annunciata la chiusura provvisoria dei punti vendita con marchio Altasfera e di quattro supermercati con marchio Alco. E le garanzie occupazionali – rivelano i sindacati – sono tutt’altro che certe. Fino a pochi giorni fa i lavoratori avevano continuato a lavorare nonostante non ricevessero lo stipendio da tre mesi. Fino al 27 febbraio scorso, quando avevano incrociato le braccia. Solo un breve momento di sciopero, durato dalle 8 alle 11.

«Per questi 33 lavoratori la mancanza di risposte dell’azienda è un problema serio – spiega Andrea Montanari, rappresentante sindacale Filcams Cgil – Non sono stati ancora versati una parte di Tredicesima e Quattordicesima e i compensi di dicembre, gennaio e febbraio. Una mancanza di dialogo che provoca angoscia».

L’ultima cedola giunte nelle mani dei dipendenti è stata quella di dicembre: ma alla voce compensi c’era zero. Nel punto vendita fino a poche settimane fa erano occupati 42 lavoratori, oggi ridotti a 33 dopo licenziamenti volontari, che fanno parte degli oltre 1000 dipendenti del gruppo.