Vaccini anticovid, il piano della Lombardia: «Dal 24 febbraio per gli over 80, in due settimane il portale per le adesioni»

L’assessore al welfare Letizia Moratti ha presentato in consiglio regionale il piano vaccinale per la Lombardia con date differenti e anticipate rispetto ai tempi comunicati in commissione sanità. Per gli over 80 via il 24 febbraio.
Regione Lombardia Letizia Moratti
Regione Lombardia Letizia Moratti

Entro una settimana saranno forniti da Regione Lombardia i dettagli per aderire alla campagna vaccinale anticovid; entro due settimane sarà attivo l’accesso al portale per la prenotazione delle vaccinazioni, aperto a tutti e con priorità alle fasce interessate. L’assessore al welfare Letizia Moratti ha presentato in consiglio regionale il piano vaccinale, con delle date differenti e anticipate rispetto ai tempi comunicati la scorsa settimana in commissione sanità: la prima fase del piano di somministrazione dei vaccini anti-Covid in Lombardia dovrebbe essere completata entro il 23 febbraio, l’inizio delle vaccinazioni per gli over 80 è previsto dal 24 febbraio e non più a fine marzo (era stato comunicato 25-26 marzo).

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La fase massiva di vaccinazione riguarderà 6,6 milioni di persone, sono 1,7 milioni i cittadini ad alto rischio da vaccinare in via prioritaria e sono 1,5 milioni gli under 17 per i quali il vaccino non è stato ancora testato. Questa fase richiederà “una capillare attività di comunicazione verso il cittadino”. Tramite i canali istituzionali e con l’invio di lettere e materiale informativo.

Le adesioni saranno raccolte anche dal portale aperto dai farmacisti e dei medici di medicina generale e al contatto diretto con il call center. La gestione delle persone ultra 80enni, che sono oltre 700mila di cui 620mila cronici, avverrà tramite i riferimenti saninari, come i medici di base o l’assistenza domiciliare, tramite il portale direttamente o col supporto dei familiari. La persona poi sarà contattata tramite telefonata o sms per le informazioni relative alla prenotazione, quindi data, ora e luogo (dal medico, a casa, al cento vaccinale).

L’avvio della fase massiva, denominata “Fase 2” conferma il canale delle strutture ospedaliere pubbliche e private (hub), aggiungendo quello dei medici di base, delle farmacie, delle strutture cosiddette massive. “L’ipotesi di categorie prioritarie che potrebbero ricevere per prime i vaccini del contingente AstraZeneca che abbiamo per ora individuato – ha aggiunto la vicepresidente – è quella di appartenenti alle forze dell’ordine, al personale scolastico, al comparto della giustizia e al trasporto pubblico locale”.

Nei primi giorni di febbraio è in corso la fase 1 che prevede il vaccino agli operatori sanitari e sociosanitari delle strutture ospedaliere, personale individuato, operatori e ospiti delle Rsa. Su una popolazione inizialmente individuata di 340mila persone, hanno aderito in 320mila e al 31 gennaio erano state somministrate 305.814 vaccinazioni (237.293 prime dosi pari al 74% e 68.521 seconde dosi pari al 21%).
Una fase 1 bis, come comunicato nei giorni scorsi, prevede una ricognizione con le Ats per ulteriori categorie prioritarie: le somministrazioni in questo caso iniziano il 10 febbraio. Comprende per esempio farmacisti e dentisti, sanità militare e personale da usare nelle fasi successive (polizia di Stato), ambulatori accreditati, informatori scientifici per un totale di poco più di 100mila persone.

Il piano vaccinale prevede per la Lombardia 675.952 dosi per il mese di febbraio, suddivise tra vaccini Pfizer (378mila), Moderna (115mila) e Astrazeneca (182.952).

Ci sono anche dei punti da chiarire con il governo: la distribuzione dei vaccini in relazione alla popolazione individuata per ciascun target, una richiesta da portare in conferenza Stato-Regioni. E poi la possibilità di introdurre criteri di identificazione delle priorità per categorie e la definizione centralizzata e condivisa delle priorità all’interno di ciascuna fase del piano, nelle relative categorie individuate.