«Una “farsa” ripartenza»: i sindacati Cub e Cobas di Poste Italiane annunciano uno sciopero

«Senza il rispetto delle norme di sicurezza, comprese le distanze previste nei locali interni di Poste Italiane, i lavoratori non potranno essere mandati allo sbaraglio e si dovranno astenere» si legge in un comunicato a proposito del 18 maggio.
Un lavoratore di Poste Italiane
Un lavoratore di Poste Italiane

«Quella del 18 maggio sarà una “farsa” ripartenza» dicono le rappresentanze sindacali Cub e Cobas dei lavoratori di Poste Italiane: «Senza il rispetto delle norme di sicurezza, comprese le distanze previste nei locali interni di Poste Italiane, i lavoratori non potranno essere mandati allo sbaraglio e si dovranno astenere da quelle condizioni, secondo le già note indicazioni di autotutela sanitaria, del 13 marzo, divulgate da Cobas Poste, Cub Poste, Si Cobas Poste e Slg-Cub Poste».

«In questi mesi gravi, solo grazie ai lavoratori e alle lavoratrici di Poste Italiane è stato possibile garantire il servizio pubblico essenziale, e, proprio per questo, non si può accettare che la dirigenza riprenda e continui con i vecchi sistemi che, da anni, creano gravi disagi e problemi. Perciò, la “ripartenza” di lunedì è anche per andare verso lo sciopero nazionale del 4 giugno, indetto da Cobas Poste, Cub Poste, SI Cobas Poste e Slg-Cub Poste».