Un ricorso da Lissone e Strasburgo condanna l’Italia: deve riconoscere le coppie dello stesso sesso

VOTA IL SONDAGGIO L’Italia ha violato i diritti di tre coppie omosessuali e deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. Il ricorso firmato anche da una coppia di Lissone.
Strasburgo condanna l’Italia: viola i diritti delle coppie omosessuali
Strasburgo condanna l’Italia: viola i diritti delle coppie omosessuali

L’Italia ha violato i diritti di tre coppie omosessuali e deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Protagonisti del ricorso anche Gian Mario Felicetti e Riccardo Zappa di Lissone, insieme a due altre coppie di Milano e a Trento. Tutte avevano chiesto al Comune di residenza di presentare le pubblicazioni per potersi sposare, tutte si erano viste negare la possibilità.

L’Italia in particolare ha violato l’articolo 8 della Convenzione europea: il diritto al rispetto per la vita privata e familiare.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che lo Stato dovrà versare a ognuno di loro un risarcimento di 5mila euro per danni morali. E ha condannato l’Italia perché “la protezione legale disponibile attualmente a coppie dello stesso sesso non solo non garantisce i bisogni fondamentali per una coppia che sia in una relazione stabile, ma non dà neanche sufficienti certezze”.

La sentenza diventerà definitiva in 3 mesi se i ricorrenti o il Governo non chiederanno e otterranno un rinvio alla Grande Camera per un nuovo esame della questione.

«È un risultato molto positivo che dice che una forma istituzionalmente definita a garanzia va data – hanno detto gli avvocati Massimo Clara, Marilisa D’Amico e Cesare Pitea alle agenzie – Il governo è stato condannato a un risarcimento. La decisione non impone vincoli sullo strumento da individuare, si tratti di matrimonio, Dico o altro, ma uno strumento serve».