Tutti i rincari del 2018: gli aumenti sulle strade usate dai brianzoli

Luce, gas, autostrade e tangenziali. Il 2018, come ogni inizio d’anno nuovo, ha portato il suo carico di speranze e anche di rincari delle tariffe. Gli aumenti sulle strade usate dai brianzoli.
MONZA SERRAVALLE TANGENZIALE NORD
MONZA SERRAVALLE TANGENZIALE NORD FABRIZIO RADAELLI

Luce, gas, autostrade e tangenziali. Il 2018, come ogni inizio d’anno nuovo, ha portato il suo carico di speranze e anche di rincari delle tariffe.

Luce e gas – Dall’1 gennaio, secondo quanto previsto dall’aggiornamento delle condizioni economiche di riferimento, una famiglia tipo pagherà il 5,3% in più per le forniture elettriche e del 5% per quelle gas del +5%. Lo ha comunicato l’Autorità per l’energia sottolineando che per l’elettricità è stato decisivo l’incremento dei prezzi all’ingrosso e dei costi per adeguatezza e sicurezza mentre per il gas arriva il previsto effetto invernale.

I rincari per le bollette di luce e gas comunicati dall’Autorità per l’energia comporteranno nel dettaglio, per l’elettricità la spesa (al lordo delle tasse) per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra il 1° aprile 2017 e il 31 marzo 2018 di circa 535 euro, con un aumento del +7,5% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2016 – 31 marzo 2017) corrispondente ad un aumento di circa 37 euro l’anno.
Nello stesso periodo la spesa della famiglia tipo per la bolletta del gas, ha specificato l’Authority nella sua nota di aggiornamento, sarà di circa 1.044 euro, con un rialzo del +2,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad un aumento di circa 22 euro l’anno.

Sostanzioso aumento per le tariffe per chi viaggia, secondo quanto comunicato dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture: l’aumento medio dei pedaggi sulla rete autostradale italiana è del 2,74%, dal primo gennaio 2018. In generale aumento record per i 31 chilometri della concessionaria Rav, Aosta Ovest-Morgex, +52%: è legato a pronunce giudiziarie, dopo ricorsi delle società, come anche nel caso di Strada dei Parchi (+12,89%) e Autostrade Meridionali (+5,98%).

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In Lombardia gli aumenti più significativi del +13,91% per Milano Serravalle-Milano Tangenziali e del +8,34% della A4 Torino-Milano.
Per i pendolari brianzoli che utilizzano le tangenziali significa: aumento a 2 euro per classe A e classe B alla barriera di Vimercate-Agrate e a 3,90 per la classe 4; aumento a 2,20 euro per la classe A e a 5,30 per la classe 5 alla barriera di Sesto San Giovanni.

Migliore la prospettiva sulla A58-TEEM per gli automobilisti, gli autotrasportatori e i motociclisti dotati di Telepass Family o Business (85% della clientela) che percorrono l’Autostrada Melegnano-Agrate Brianza (33 chilometri).

“Il rinnovo sino al 31 dicembre 2018 dello sconto-open (20%) riservato da Tangenziale Esterna SpA all’utenza Telepass si è rivelato, difatti, efficace nell’ottica di abbattere l’aumento (+2,7%, percentuale sotto la media nazionale) che, il 28 dicembre, il Ministero delle Infrastrutture ha determinato per A58-TEEM aggiornando, da fine 2017, le tariffe di tutte le Autostrade – ha fatto sapere la concessionaria – Il combinato disposto tra proroga dello sconto-open e arrotondamento per difetto dei ritocchi apportati a Capodanno non ha prodotto lievitazioni sensibili”.

A questo proposito continua la promozione per i viaggiatori non ancora provvisti di Telepass (condizione per ottenere la tarrifa agevolata) con modalità di iscrizioni semplificate.

“Utenti penalizzati” – “I concessionari dicono che “gli aumenti non dipendono da loro ma da direttive nazionali”, per il Governo dipendono dal piano d’investimento delle concessionarie. Sta di fatto che ogni anno crescono i pedaggi nella jungla tariffaria delle 27 concessionarie italiane (record europeo). Con l’inflazione al 1,2%, gli aumenti del 3% sono immotivati, nonché un regalo ai gestori. Diminuiscono i costi di gestione (aumenta l’automazione e sono scomparsi i casellanti), mentre il traffico è cresciuto nello scorso anno del 2,3% e gli investimenti complessivi sulla rete sono crollati a 800 milioni di euro contro una media annuale di 2,4 mld/anno nel periodo 2008/2015. La vecchia rete autostradale, già pagata dallo Stato, assicura, dopo le privatizzazioni, lauti profitti ingiustificati che penalizzano gli utenti e frenano l’economia. Risultato: oggi sono costretti a pagare automobilisti, pendolari e residenziali privi di alternative, a causa di una rete stradale inadeguata, insicura e congestionata gestita da Anas e dalle provincie”, ha commentato Dario Balotta presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti).