Trenord mette al bando le bici sui treni: «Sì solo alla pieghevoli». E con la nuova app si dovrà prenotare il proprio posto

Niente bici, il tema della sicurezza, la nuova app, l’ipotesi di prenotazione dei posti per settembre. Settimana ricca di notizie sul fronte Trenord.
Bici ammassate davanti alle porte delle carrozze
Bici ammassate davanti alle porte delle carrozze

Niente bici, il tema della sicurezza, la nuova app, l’ipotesi di prenotazione dei posti per settembre. Settimana ricca di notizie sul fronte Trenord che dopo aver dichiarato guerra ai riders che salgono a bordo dei treni con le proprie bici per andare a lavorare per le grandi compagnie dedite al food delivery,sta pensando di introdurre la prenotazione del proprio posto su un treno attraverso la propria app.

Lo scontro sulle bici

A dividere le opinioni degli utenti è stata l’ultima decisione presa da Trenord: «Troppe biciclette a bordo dei treni, impossibile ormai garantire la sicurezza e le norme sul distanziamento». Per queste ragioni Trenord ha disposto il divieto di portare bici in carrozza. «Resta consentito il trasporto di biciclette pieghevoli, monopattini e mezzi simili non ingombranti, con dimensioni non superiori a 80x120x45cm, e riposti in modo da consentire l’accesso, la movimentazione e la disposizione dei passeggeri in sicurezza a bordo treno» fanno sapere dal quartier generale di piazza Cadorna.

Trenord mette al bando le bici sui treni: «Sì solo alla pieghevoli». E con la nuova app si dovrà prenotare il proprio posto
Le bici dei riders a bordo di un treno di Trenord


A scatenare la furia di Trenord contro le due ruote, proprio nel momento in cui si incentiva l’acquisto e l’uso di monopattini e biciclette con tanto di bonus governativi, sono stati i riders, sempre più numerosi a bordo dei convogli come tutti i pendolari possono testimoniare ogni giorno. «Durante il periodo dell’emergenza sanitaria, in particolare negli ultimi giorni dopo il lockdown, il fenomeno dei riders metropolitani ha raggiunto livelli numerici insostenibili a ogni ora del giorno – fanno sapere da Trenord -. Si verificano veri e propri “assalti ai treni” con centinaia di biciclette, che pregiudicano la sicurezza dell’esercizio ferroviario e rendono impossibile il mantenimento delle distanze imposte per il post-Covid19 fra i posti disponibili – il 50% di quelli a sedere, il 15% di quelli in piedi – durante la corsa, la salita e la discesa dai convogli e gli spostamenti in carrozza. La mancanza di rispetto delle regole – non più di 5 biciclette a carrozza nel periodo pre-Covid – non può essere più contrastata dal solo personale ferroviario. Il fenomeno è in espansione e non può essere scaricato sull’ultimo segmento di mobilità che collega la periferia al centro».

Trasportare una bicicletta su un convoglio Trenord ha un costo: c’è un supplemento giornaliero (validità di 24 ore dalla convalida, costo 3€) oppure un abbonamento annuale (validità di un anno dalla data di emissione; costo 60€)

«Trenord ha sempre favorito il trasporto biciclette sui treni per accrescere la mobilità dolce, anche con offerte commerciali dedicate. Intende continuare a farlo, a condizione che sia garantita la sicurezza dei passeggeri e rispettato il distanziamento. Nei prossimi giorni saranno comunicati i treni su cui sarà possibile portare biciclette a bordo».

La nuova app e l’ipotesi prenotazione

Da qualche giorno è in funzione la nuova app di Trenord che comunica in tempo reale il livello di riempimento dei treni in arrivo. Una modalità di comunicazione, quest’ultima, sulla quale l’azienda ha parecchio investito parecchio già durante le settimane di lockdown. E proprio sull’app si giocherà una partita importante nelle prossime settimane. Da mera ipotesi che ha stuzzicato per mesi i piani alti di piazzale Cadorna è diventata prima argomento di discussione concreto e ora è quasi realtà: la prenotazione dei posti a bordo.

Trenord mette al bando le bici sui treni: «Sì solo alla pieghevoli». E con la nuova app si dovrà prenotare il proprio posto
Le bici dei riders a bordo di un treno di Trenord

L’Agenzia di trasporti di Torino ne sta studiando la fattibilità e anche Andrea Gibelli, presidente di Fnm e di Asstra, ne ha parlato nei giorni scorsi a Il Foglio: «Il sistema va rivisto, ci saranno le app di prenotazione». Trenord svilupperà la propria App per smartphone per far sì che questa possa indicare al pendolare se il treno che sta aspettando è al limite della capienza consentita. Il quotidiano Il Giorno, nei giorni scorsi, ha anticipato come potrebbe funzionare il sistema: la sperimentazione sarà attiva da luglio, su un numero limitato di convogli e non sulle linee suburbane. Questa fase di test consentirà al viaggiatore di prenotare il proprio posto sul treno prescelto. L’app di Trenord genererà un Qr-code attraverso il quale acquistare il biglietto. Utilizzando l’attuale sistema già in vigore sull’app che misura il grado di riempimento della corsa, non sarà più possibile comprare un biglietto se il treno è al completo.

La richiesta di maggiore sicurezza

Se dal 15 maggio l’offerta di posti era al 75%, all’inizio della Fase 2 del 60%, dal 3 giugno Trenord torna al 100% dei posti offerti, ovvero 1 milione al giorno su tutta la rete regionale. Ma chiaramente l’offerta reale va commisurata alle regole sul distanziamento conseguenza del Covid-19, quindi quelli effettivamente disponibili saranno mezzo milione. Aumenta l’offerta, aumentano anche gli utenti. E con una lettera aperta destinata all’Ufficio Territoriale del Governo per Città Metropolitana di Milano, Prefetture, Assessorato alle infrastrutture, Trasporti e mobilità di Regione Lombardia e Trenord, i comitati e i rappresentanti comunicano alle Istituzioni le loro proposte e richieste sul tema della sicurezza a bordo dei treni e nelle stazioni a fronte anche di tutti i nuovi obblighi per i viaggiatori introdotti per contenere la diffusione del Coronavirus. Se le prescrizioni per i pendolari sono minuziose, «non ne è corrisposta una analoga nella certezza dei controlli, che anzi temiamo possano essere ulteriormente dissuasi dalla paura del contagio» scrivono i comitati. Riportando testimonianze di utenti che raccontano di passeggeri senza mascherina e assenza di relativi controlli.

Da qui un lungo elenco di richieste: dall’incremento dell’azione e della presenza delle forze dell’ordine, in primis la Polfer, al potenziamento delle squadre antievasione fino al completamento del l’installazione delle telecamere di sicurezza sui materiali rotabili che ne sono ancora privi, almeno quelli che non incorreranno in dismissione entro l’anno 2025.