Trenord, l’offerta di Trenitalia al Pirellone: l’1% delle azioni in cambio di 1,6 miliardi di investimento

Trasferire temporaneamente l’1% di Trenord, oggi controllata paritateticamente da Regione Lombardia, attraverso Fnm, e Trenitalia (gruppo Fs), a Trenitalia che assumerebbe così la maggioranza (51%) e quindi la gestione della società con potere di nomina dell’ad, in cambio di un importante piano di investimenti.
Si discute del futuro di Trenord
Si discute del futuro di Trenord

Trasferire temporaneamente l’1% di Trenord, oggi controllata paritateticamente da Regione Lombardia, attraverso Fnm, e Trenitalia (gruppo Fs), a Trenitalia che assumerebbe così la maggioranza (51%) e quindi la gestione della società con potere di nomina dell’Ad, in cambio di un importante piano di investimenti. È quanto prevede la proposta presentata alla fine della scorso settimana da Trenitalia a Regione Lombardia, che nella nuova governance avrà un forte ruolo di controllo e vigilanza sulla qualità del servizio.

«Attendiamo la risposta di Regione Lombardia nelle prossime settimane, ma è una proposta di piano industriale che richiederà anche il via libera dell’Antitrust. A livello finanziario il piano ha una sua sostenibilità nel rispetto del contratto di servizio, e permetterà a Regione Lombardia di liberare risorse pari a 1,6 miliardi di euro che si era impegnata a stanziare per l’acquisto dei treni», ha dichiarato l’ad e dg di Trenitalia, Orazio Iacono.

A livello industriale, il piano prevede la consegna di 161 treni nuovi con 3 anni di anticipo (2022) rispetto ai tempi previsti nel piano di Regione Lombardia; un potenziale risparmio per la Regione pari a 1,6 miliardi di euro; un miglioramento generale della qualità del servizio con una riduzione delle soppressioni totali del 50%, grazie anche al dimezzamento dell’età dei convogli da 20 anni a 10 nel 2022, aumento della puntualità del 12,5% entro il 2021 e del 6% della soddisfazione dei clienti.

I nuovi treni, Rock (realizzati da Hitachi Rail) e Pop (Alstom), la cui consegna inizierà nella seconda metà del 2019 per concludersi nel 2022, sono costruiti attorno alle esigenze dei pendolari, in particolare quelli a ridotta mobilità, sono più sostenibili sul piano ambientale e sono dotati i telecamere a circuito chiuso per il miglioramento della sicurezza a bordo.