Treni, soppressioni e vacanze in arrivo: i pendolari scrivono a Regione e Trenord

I Comitati lombardi dei pendolari hanno scritto a Regione Lombardia e a Trenord per un tasso di soppressioni dei treni che definiscono “mai visto prima” e la prospettiva di un periodo di ferie di quattro settimane.
Treni e pendolari
Treni e pendolari Redazione online

Per un tasso di soppressioni dei treni che definiscono “mai visto prima nella storia di Trenord” e la prospettiva di un periodo di ferie “che si annuncia problematico per il periodo di quattro settimane da inizio agosto a inizio settembre, i Comitati lombardi dei pendolari hanno preso carta e penna e hanno scritto a Regione Lombardia e alla società dei treni.

Una situazione generale che per i pendolari brianzoli si traduce in disagi in particolar modo sulla tratta S11 Milano-Chiasso e sulla S9 Seregno-Albairate.

“I problemi sono strutturali e sono dovuti alla scarsa manutenzione del materiale rotabile e la carenza di personale per cui ad ogni periodo di vacanze (sia Natale sia le vacanze estive) saltano decine di corse perché i turni non vengono coperti: la riprova è che nei giorni scorsi e nel weekend appena trascorso le cancellazioni di treni e i disservizi sono continuati imperterriti anche dopo che è rientrata l’ondata di caldo che era stata presa come pretesto per il pessimo andamento del servizio”, riferisce Marco Longoni, referente regionale di UTP.

Ed ecco quindi il malcontento messo nero su bianco: «Desideriamo esprimere chiaramente il nostro sconcerto rispetto ad una gestione del servizio pessima e chiedere chiarimenti rispetto alle notizie trapelate in questi giorni tra i viaggiatori e il personale dell’eventualità di una chiusura programmata di intere linee voluta dall’azienda per l’incapacità di far fronte alla situazione di caldo – scrivono – Ci chiediamo se sia veramente l’afa il problema di un’azienda che opera in Lombardia (le cui estati sono note ai più essere torride) o forse più un affanno, dovuto a una continua rincorsa di problemi mai risolti».

E poi: «Chiediamo a Regione che si faccia garante del rispetto del Contratto di Servizio da parte dell’azienda che ha firmato a fronte di 450 milioni di Euro di denaro pubblico che ogni anno i cittadini impegnano per ottenere risultati sul servizio non paragonabili all’investimento fatto. Chiediamo a Trenord di rendere conto alla collettività dei due problemi strutturali sopra esposti, che vengano seriamente affrontati e non mascherati da una serie di spot autocelebrativi o trattati con inefficaci palliativi in emergenza messi in atto dalle tanto decantate task force, tutto pur di non affrontare i problemi alla radice nell’ottica di minimizzare i costi per massimizzare la remunerazione dell’azienda. Chiediamo un’azienda (che non necessariamente si debba chiamare Trenord…) che si dimostri adeguata a gestire il contratto di servizio più virtuoso e remunerativo d’Italia e che sappia vincere la partita con i giocatori a disposizione senza scaricare continuamente su altri le proprie responsabilità».