Treni, lettera aperta del Comitato viaggiatori S9/S11: «Cosa dobbiamo aspettarci?»

Una lettera aperta del Comitato viaggiatori S9/S11 alla vigilia di una riunione in Regione per il nuovo orario invernale (al via dal 9 dicembre): “Cosa dobbiamo aspettarci?” chiedono i pendolari di Trenord.
stazione lesmo linea seregno carnate macherio sovico ferrovia trenord
stazione lesmo linea seregno carnate macherio sovico ferrovia trenord Davide Perego

Una lettera aperta del Comitato viaggiatori S9/S11 alla vigilia di una riunione in Regione per il nuovo orario invernale (al via dal 9 dicembre): “Cosa dobbiamo aspettarci?” chiedono i pendolari di Trenord.

“Tra pochissimo, con brevissimo preavviso (ma ovviamente I rappresentanti dei Comitati non hanno problemi a essere disponibili e prendere ferie appositamente, non hanno famiglia né lavoro..) ci sarà l’ennesimo incontro in Regione per il nuovo orario invernale.

Dati i rumors che sono girati, le ns aspettative sono veramente molto basse in termini di produttività di questo incontro in cui si rischia di dover accettare un cosiddetto ’piano di emergenza’ suggerito da Trenord per salvare il salvabile. Ci dispiace, ma stavolta non ci stiamo, perché le emergenze sono cose che capitano all’improvviso, fuori da ogni aspettativa, e per definizione temporanee.. Cosa che non si può dire dell’affare Trenord, dove tutti gli attori (passate amministrazioni regionali, Trenord, Rfi e pure, da lontano, Trenitalia) hanno segnato qualche manchevolezza, il cui combinato disposto ha costituito questo enorme stato di crisi. Che non si risolverà nel breve (lo diciamo di nuovo ai pendolari) per loro stessa ammissione.

E di nuovo vi diciamo, a bassa voce visto che è solo una ipotesi, che temiamo un esito che, nella storia del Paese, si è presentato spesso: l’evoluzione tutta italica del concetto di temporaneità . Qui il rischio concreto è che la cosiddetta temporaneità divenga, con l’orario estivo, una possibile continuità. Per difficoltà oggettive, certo. Per condizioni esterne che impediscono di mantenere le promesse, pure. Per problematiche gestionali, anche.. Visto il passato ci starebbe, siamo pessimisti. Ed ora siamo qui a sperare (ma ci si può ridurre a tanto, nella Lombardia delle eccellenze?), ripetiamo sperare che l’attuale amministrazione regionale riesca a pescare il bandolo della matassa, ingarbugliata nei precedenti anni. Ha poco più di quattro anni per farlo.

Ma Cosa verrà chiesto ai Comitati nei prossimi incontri? Come viaggeremo da qui al 2020 inoltrato e soprattutto, su cosa?”