Treni, i comitati ufficiali si dissociano dallo sciopero del biglietto e chiedono il commissariamento di tutto il servizio ferroviario

I comitati lombardi ufficialmente riconosciuti dei viaggiatori in treno e pendolari si dissociano dallo sciopero del biglietto per il mese di marzo 2020 lanciato su facebook. E chiedono il commissariamento dell’intero servizio ferroviario lombardo.
Pendolari in attesa alla stazione di Arcore
Pendolari in attesa alla stazione di Arcore Gabriele Galbiati

I comitati lombardi ufficialmente riconosciuti dei viaggiatori in treno e dei pendolari si dissociano dall’iniziativa di protesta lanciata su facebook che invita allo sciopero del biglietto nel mese di marzo 2020. Lo fanno sapere in una nota firmata da ventitré gruppi, compresi i brianzoli della Milano-Asso, della Milano-Lecco, della S9/S11, del Besanino, in cui sottolineano anche di aver cercato di contattare i promotori dello sciopero, invitandoli a un confronto.

«Non appoggeremo mai iniziative di protesta illegali – scrivono – è una protesta promossa da ignoti; il biglietto e l’abbonamento si pagano in ogni caso. Ricordiamo che il titolo di viaggio valido costituisce a tutti gli effetti un contratto, sempre più disatteso dalle nostre controparti, che vincola il gestore del servizio a svolgere il servizio che si è impegnato a effettuare e in condizioni dignitose.

L’essere dalla parte della legalità costituisce quindi sempre il presupposto necessario per far sentire le proprie ragioni».

La pazienza dei viaggiatori è comunque “al limite”: «Chiediamo alle autorità preposte di dare dei segnali forti e immediati di cambiamento, mediante il Commissariamento super partes dell’intero servizio ferroviario lombardo, sia per ciò che concerne la gestione del servizio, che le infrastrutture, con obiettivi, poteri e tempi precisi per uscire da questa drammatica situazione», concludono.