Tre grattacieli lungo viale Lombardia: «Una Monza che ha fiducia nel futuro» – GUARDA LE FOTO

La proprietà Doma e lo studio monzese AB3 Architettura Battistoni Associati presentano al Cittadino l’intervento immaginato per l’area di via Ticino a San Fruttuoso, lungo viale Lombardia.
Piano via Ticino Battistoni Monza San Fruttuoso
Il progetto di via Ticino a Monza San Fruttuoso

«Il nuovo piano attuativo per viale Lombardia e via Ticino è stato presentato formalmente a palazzo un paio di settimane fa, aggiornato sulla base delle indicazioni prescritte dalla giunta».

Lo spiegano gli architetti Sergio Franzoni, rappresentante della proprietà, la società Doma srl di Milano, e Duccio Battistoni, progettista dello studio AB3 Architettura Battistoni Associati: lo fanno illustrando il progetto che tra cinque anni, «a voler essere ottimisti», potrebbe cambiare il volto di una delle principali arterie di accesso alla città.

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piano via Ticino Battistoni Monza San Fruttuoso

«Aspettiamo gli aggiornamenti che arriveranno da piazza Trento e Trieste: l’iter durerà diversi mesi» e dovrà passare, in ultima istanza, anche in consiglio comunale. L’intervento, che si presenta in variante al Piano di governo del territorio vigente per alcuni elementi (tra cui un perimetro dell’ambito leggermente differente rispetto all’originale e una redistribuzione dei volumi al suo interno determinata dallo sviluppo in altezza degli edifici), conferma in linea di massima quanto anticipato dal Cittadino lo scorso luglio: la presenza delle tre torri da 20 (68 metri), 16 (58,30 metri) e 13 piani (43,60 metri), accompagnate da due edifici commerciali da un piano e da tre piani. Le nuove edificazioni si sviluppano attorno a una piazza pubblica da 2.500 metri quadri e si concentrano concentrate a sud della proprietà.

Spazio al verde a nord dell’ambito e, sul limitare di via della Taccona, è prevista da parte dell’operatore “la realizzazione di una superficie da 1.500 metri quadri a favore dell’Amministrazione comunale da destinare allo sport”.

Rendering alla mano, Battistoni spiega che «il piano segue le prescrizioni del Pgt sia per destinazioni, sia per quantità». La connessione di San Fruttuoso al resto della città viene favorita dalla presenza della piazza pubblica, a cui margini sono previsti negozi di vicinato, due medie strutture di vendita (inferiori agli 800 metri quadri), spazi direzionali e dotazioni di arredo urbano. «La proprietà si estende su 44mila metri quadri», prosegue Battistoni, racchiusi tra viale Lombardia, via del Tiro a segno, via Ticino e via della Taccona.

L’impronta a terra degli edifici residenziali e commerciali costituisce solo il 6,75% del totale. A nord dell’ambito il verde e gli spazi aperti si estendono per circa 14.000 mq. “Dei 32.000 mq di aree a servizi, in cessione e asservimento”, si legge, “la quasi totalità è costituita da zone libere da costruzioni, con l’eccezione dei 1.500 mq dell’edificio sportivo” e, ancora, “si stima un potenziale aumento della vegetazione ad alto fusto di oltre il 70%”.

Dentro e dietro ai numeri e alle percentuali un concentrato di attenzioni che spaziano dalla qualità architettonica e dalla sostenibilità ambientale dell’intervento (i tetti verdi sugli edifici commerciali, la presenza di una fontana al centro della piazza, l’installazione di impianti di cogenerazione, le piste ciclabili a favore di un sistema di mobilità dolce) al desiderio di mettere in sicurezza un’area da decenni degradata e dismessa (l’ex deposito lungo via della Taccona): il tutto, senza pesare sulla viabilità, se non ritoccando, eventualmente, le tempistiche di alcuni semafori, e dotando l’area di recinzioni e di impianti di videosorveglianza: lo spiega Franzoni, ripercorrendo anche le vicissitudini legate ai lavori per il tunnel di viale Lombardia che, di fatto, hanno portato a uno stop nella progettazione lungo dieci anni.

«Ora la città si sta indirizzando verso una condizione di maggiore accessibilità, con l’arrivo delle linee Mm1 e Mm5 della metropolitana. Questo progetto – conclude – vuole presentarsi come il biglietto da visita di una Monza che ha fiducia nel presente e nel futuro».