Svolta a Giussano: ammessi agli esami gli studenti espulsi per droga dalla media di Paina

C’è una svolta nella vicenda dei due studenti sospesi dalla scuola media di Paina di Giussano dopo essere stati sorpresi a scambiarsi droga in classe. La scuola ha deciso di ammettere i due studenti agli scrutini finali di terza media. Ma «non cambia il giudizio sulla gravità dell’accaduto».
La scuola media di Paina di Giussano
La scuola media di Paina di Giussano Federica Verno

C’è una svolta nella vicenda dei due studenti sospesi dalla scuola media di Paina di Giussano dopo essere stati sorpresi a scambiarsi droga in classe. La scuola ha deciso di ammettere i due studenti agli scrutini finali di terza media. Una decisione «che non cambia il giudizio sulla gravità dell’accaduto» e che trova le sue principali ragioni in alcune anomalie formali.

L’Organo di garanzia dell’Istituto comprensivo don Rinaldo Beretta, accettando parzialmente il ricorso del sindaco per ragioni formali, ha rivalutato la posizione dei due alunni.


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Ma «resta chiaro il giudizio – così il preside Giuseppe Proserpio e Silvana Varenna presidente del Consiglio d’istituto – spacciare in classe è un atto grave, da cui necessariamente discende una sanzione grave. La scuola è sempre più certa di agire per il bene dei suoi allievi e, per questo, ha da subito deciso di non “mettere la testa sotto la sabbia”, come troppi adulti purtroppo scelgono di fare di fronte a situazioni che riguardano ragazzi e uso di sostanze illecite».

Secondo il sindaco Matteo Riva, che da subito aveva definito la vicenda un “fallimento dell’istituto scolastico”, la scelta «riconosce la mancanza dei presupposti normativi per l’espulsione con esclusione dall’esame di Stato: la scuola ha optato per una sanzione meno afflittiva e indubbiamente più conforme al dettato normativo, tenendo – questa volta – ben distinte le due posizioni che erano sicuramente diverse».

Lo stesso sindaco ha, quindi, ribadito in una ben più ampia nota stampa «la stima e il nostro ringraziamento a coloro che, quotidianamente, si impegnano affinché tutti i ragazzi possano non solo adempiere al meglio al loro dovere di studiare, nel rispetto della legge e degli altri, ma anche crescere e arricchirsi umanamente. Continuando a sottolineare la gravità del fatto commesso, ma allo stesso tempo la necessità che la punizione debba essere educativa, l’amministrazione comunale, così come fatto in passato, conferma la volontà di collaborare con la scuola».