Strage di piccioni e uccelli a Caponago, sono stati avvelenati: scatta la denuncia

Il sindaco di Caponago si prepara a sporgere denuncia dopo l’arrivo delle analisi sugli uccelli morti a cascina Seregna: sono stati avvelenati, ha confermato l’istituto di zooprofilassi.
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piccioni morti caponago cascina seregna Paolo Cova

Tutto vero: i piccioni di cascina Seregna a Caponago sono stati avvelenati. E il sindaco decide di sporgere denuncia. Sono arrivate le analisi tossicologiche chieste all’istituto zooprofilattico della Lombardia ed è arrivata la conferma che gli uccelli morti nei dintorni della cascina del Vimercatese sono stati uccisi dall’ingestione di una sostanza tossica e nociva.


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«Pertanto nei prossimi giorni il sindaco procederà a sporgere denuncia – ha segnalato il vicesindaco Maria Enrica Galbiati – Della questione moria di piccioni è ovviamente stata fatta segnalazione alla procura della Repubblica di Monza». Nelle scorse settimane, nei primi giorni di giugno, era stata segnalata la strage di uccelli. Il Comune aveva allertato l’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, e il servizio veterinario, che avevano prelevato le carcasse per eseguire le analisi.

L’11 giugno una rappresentante di Enpa era arrivata trovato animali morti e altri agonizzati: in realtà non solo piccioni, ma anche corvi e altri uccelli, una decina almeno. «Altri quattro volatili erano già stati buttati imprudentemente dai residenti nel vicino canale Villoresi prima di realizzare la gravità della situazione – si leggeva allora in una nota di Enpa -. Molti altri sono finiti sul tetto parzialmente sfondato di una casa disabitata». La stessa che da tempo era diventata una colonia composta da decine di volatili. «I residenti hanno raccontato, inoltre, di aver visto del liquido uscire dal becco degli uccelli morenti – prosegue la nota – e di volatili in condizioni tali da non opporre alcuna resistenza all’aggressione di un gatto, un fenomeno alquanto anomalo».

Sulla scena erano stati richiamati per un sopralluogo anche i carabinieri, che hanno constatato il fortissimo odore di carcasse in putrefazione, e il dottor Carlo Ferrari, medico veterinario del Servizio veterinario dell’Ats di Monza e Brianza.