Stazione Seregno: violenta rissa e sangue a terra, vetri in frantumi. “Occupato” l’ufficio movimento

Continua a non esserci pace per la stazione ferroviaria di Seregno. Mercoledì sera una furibonda rissa è scoppiata sul primo binario, proprio nei pressi della sala d’attesa. Venerdì un marocchino ha “invaso” l’ufficio movimento. I carabinieri hanno fermato cinque nordafricani.
Il sangue a terra dopo la rissa
Il sangue a terra dopo la rissa Foto gentilmente concessa dal Comitato pendolari

Continua a non esserci pace per la stazione ferroviaria di Seregno. Mercoledì sera una furibonda rissa è scoppiata sul primo binario, proprio nei pressi della sala d’attesa. Erano da poco passate le 22 quando è scoppiata la colluttazione che ha coinvolto anche le strutture ferroviarie: alcuni vetri delle porte sono andati in frantumi anche per il lancio di diversi oggetti, mentre a terra una macchia di sangue è rimasta a testimonianza della violenza dello scontro.

La settimana da incubo è proseguita venerdì 9 febbraio, intorno alle 19, quando un marocchino si è sdraiato nell’ufficio movimento e non si è mosso fino all’arrivo delle forze dell’ordine causando non pochi disagi alla sala operativa della ferrovia. E poco dopo un gruppo di nordafricani ha dato fuoco a delle sterpaglie vicino alla torretta del binario 1.

Tutto questo a pochi giorni da un maxi dispiegamento di forze, nella giornata di martedì, in occasione di un servizio coordinato dei carabinieri della compagnia di Seregno volto a contenere fenomeni come spaccio, stranieri irregolari e microcriminalità in generale. A supporto dell’Arma locale sono intervenuti i militari del Cio. Sotto la lente d’ingrandimento sono finite le principali strade d’accesso alla città, come via Briantina, ma soprattutto la stazione ferroviaria, dove sono periodiche le segnalazioni dei residenti di bivacchi o scontri tra stranieri. Proprio qui i carabinieri hanno prelevato cinque magrebini, due marocchini e tre tunisini accompagnati al comando di piazza Prealpi. In un’età compresa tra i 16 e i 37 anni, un tunisino era minorenne, sono risultati inosservati agli obblighi di soggiorno e quindi sottoposti alle procedure di espatrio. Il minorenne è stato invece affidato a una comunità della zona.

I controlli di martedì hanno toccato anche la zona di San Salvatore, piazza Risorgimento e le strade annesse. Per agevolare le procedure di controllo, soprattutto dei documenti, la piazza è stata “cinturata”: interdetta al pubblico passaggio sotto gli occhi stupidi di decine di residenti e passanti.

Cri.Marz.