Sovico, lavoro e speranza: messaggio del sindaco dalla nuova piazza del Caminone

Un messaggio ai suoi cittadini in occasione della Festa dei Lavoratori lanciato dalla nuova piazzetta del Caminone di Sovico, da poco riqualificata: un luogo simbolo per guardare con rinnovata speranza al ritorno alla normalità.
Primo Maggio messaggio deil sindaco di Sovico alla comunità nel luogo simbolo dell’ operosità sovicese
Primo Maggio messaggio deil sindaco di Sovico alla comunità nel luogo simbolo dell’ operosità sovicese Elisabetta Pioltelli

Un messaggio ai suoi cittadini in occasione della Festa dei Lavoratori lanciato dalla nuova piazzetta del Caminone di Sovico, da poco riqualificata, simbolo locale della storica operosità conosciuta in tutto il mondo. Il sindaco Barbara Magni, sabato mattina, ha rivolto un messaggio augurale di fiducia e speranza alla comunità a nome dell’amministrazione comunale.

Sovico, lavoro e speranza: messaggio del sindaco dalla nuova piazza del Caminone
Primo Maggio messaggio deil sindaco di Sovico dalla piazza dal Caminone

“Dopo oltre un anno in cui le nostre vite hanno subìto un significativo ridimensionamento nelle relazioni sociali e nel lavoro, in questa data simbolica ho scelto questo luogo, la piazza del Caminone appena riqualificata, simbolo della laboriosità e dell’operosità sovicese nella storia, per portarvi il più sentito augurio di un felice primo maggio – ha detto il sindaco – in una società come quella brianzola in cui il lavoro è sempre stato parte integrante della nostra quotidianità e base della nostra vita sociale, della nostra stessa identità e della nostra libertà individuale e collettiva, nonché fondamento costituzionale, gli effetti indotti dalla pandemia sono stati altamente impattanti. Lo spiraglio che oggi possiamo intravedere verso la riapertura e la ripresa di buona parte delle attività produttive e commerciali finora forzatamente chiuse o ridimensionate, può rappresentare al meglio la speranza di una completa rinascita e un pieno ritorno alle nostre abitudini e alle nostre libertà”.

E conclude. “Affinché il lavoro torni a essere appieno parte integrante e sostanziale di quella ripresa sociale e relazionale di cui tutti noi, singolarmente e come comunità, abbiamo bisogno occorre l’impegno di noi tutti per proseguire con determinazione e con la dovuta prudenza il cammino finora intrapreso. Il lavoro è vita, storia, identità, futuro”.