Soppressioni di treni in Lombardia: Trenord risponde, i pendolari non ci stanno

Ancora botta e risposta fra Trenord e i pendolari lombardi per le soppressioni dei treni nel mese di giugno. Il gestore ferroviario replica alle accuse, ma i viaggiatori hanno un’altra interpretazione.
Pendolari in treno
Pendolari in treno

Tutto è successo soprattutto tra l’11 e il 25 giugno, i problemi hanno riguardato le linee con i treni più vecchi e in concomitanza con le giornate più calde. Perché l’accoppiata caldo e mezzi vecchi ha determinato guasti rilevanti. Insomma: per Trenord le soppressioni di treni non hanno nulla a che vedere con la mancanza di personale né con la mancanza di manutenzione.

Il gestore della rete ferroviaria regionale in Lombardia risponde punto su punto alle critiche sollevate dai comitati dei pendolari. Limitando il periodo in cui le soppressioni di treni sono state registrare e le ragioni, che Trenord attribuisce al binomio caldo-vetustà dei mezzi che hanno comportato guasti e “il blocco e quindi la repentina indisponibilità dei vecchi treni diesel Aln668 ed elettrici Ale582 che collegano i territori di diverse province ad alcuni importanti capoluoghi”. Secondo la società lombarda “la reazione dei gruppi di clienti è probabilmente da ascrivere alla proposta che Trenord ha avanzato verso Regione Lombardia circa l’opportunità di sostituire con bus alcune delle corse (quelle che oggi trasportano meno di 50 clienti a treno) su alcune linee lombarde a bassissima frequentazione, durante il mese di luglio. La proposta non aveva altro obiettivo se non quello di incrementare la soddisfazione dei nostri pochi clienti su quelle linee e di assicurare loro viaggi comodi su mezzi climatizzati”.

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Trenord assicura poi che il personale c’e e che “proprio nel mese di giugno 2017 ha assunto e messo in servizio 44 nuovi capitreno. Nel frattempo continua l’implementazione del poderoso piano di assunzioni che prevede l’ingresso di circa 200 nuove risorse tra il 2017 e il primo semestre 2018”, mentre per quanto riguarda la manutenzione “le ore/uomo totalizzate alla fine del 2017 dalla manutenzione Trenord saranno circa l’8,5 % in più rispetto a quelle del 2016”.

Per i pendolari le cose stanno diversamente: “Se il problema è concentrato nelle due settimane colpite dal caldo torrido, perché le cancellazioni sono continuate nella settimana dal 26 giugno, quando i temporali hanno drasticamente abbassato la temperatura compreso domenica 2 luglio, con temperature di 20°? E ancora, perché – come accade ormai sistematicamente tutti gli anni – il “caldo torrido” mette in ginocchio il nostro sistema di trasporti? Non sembra una eccezione..” hanno replicato.

I pendolari dicono non agli autobus, perché “ il fornitore di servizi ferroviari sta unilateralmente proponendo di privare completamente il servizio ferroviario ai cittadini su intere linee ferroviarie lombarde, in palese contraddizione con un Contratto di Servizio che vede Regione Lombardia nel ruolo di programmatore” offrendo un servizio diverso: “Al di là dell’aria condizionata, un viaggio in autobus è sempre più disagevole e lungo rispetto ad uno in treno, e tipicamente non è in grado di garantire alcuna coincidenza, ragioni per cui la stessa Clientela da anni è compatta nel chiedere di mantenere sempre il servizio su ferro ed evitare quando possibile la sostituzione con autobus”.

E ancora: Trenord dice “il personale non manca ma stiamo assumendo 200 persone” e i pendolari rispondono “ma allora il personale manca. Mancano appunto 200 persone per coprire i turni”.