Seveso: ergastolo a uno dei killer dell’architetto Molteni

La sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Como che chiude il processo sul delitto del 2015. Carcere a vita per Vincenzo Scovazzo, 56 anni, di Seveso e per il commercialista Alberto Brivio, amante dell’ex moglie dell’architetto.
Il pubblico ministero Pasquale Addesso
Il pubblico ministero Pasquale Addesso

Ergastolo con isolamento diurno per i primi tre mesi: è la condanna comminata venerdì 20 aprile dalla Corte d’Assise d’Appello di Como a Alberto Brivio, seregnese di nascita, commercialista con studio a Mariano Comense, accusato di essere il mandante dell’omicidio dell’architetto Alfio Vittorio Molteni (per anni residente a Verano Brianza) ucciso a Carugo nell’ottobre del 2015.

Carcere a vita anche per Vincenzo Scovazzo, 56 anni, di Seveso, originario di Caltagirone, indicato da Luigi Rugolo, ex guardia giurata (anche lui di Seveso) – condannato a 19 anni per aver messo in contatto Brivio e l’ex moglie di Molteni Daniela Rho (già condannata a vent’anni) con gli esecutori materiali dell’omicidio -come uno dei componenti del commando che sparò contro l’architetto Molteni. Brivio e Scovazzo dovranno anche rimborsare ai tre figli di Alfio Molteni, al padre e al fratello una provvisionale di poco inferiore ai 600mila euro a titolo di risarcimento danni (la cui quantificazione sarà comunque stabilità in un processo civile). I difensori dei due condannati, gli avvocati Aldo Turconi e Luca Valaguzza hanno annunciato che ricorreranno in Appello.

Cinque anni la condanna per Giovanni Terenghi, 58 anni, investigatore privato di Molteno per concorso in stalking e calunnia in quanto ha cercato di far partire un’inchiesta per spaccio di droga nei confronti di Alfio Molteni.

La sentenza segue quella a carico di Daniela Rho, l’ex moglie della vittima e amante di Brivio colpevole pure lei di concorso in omicidio che ha scelto il rito abbreviato, 19 anni a Rugolo, 14 anni e otto mesi al cesanese Michele Crisopulli, uno dei partecipanti all’agguato, 14 anni e 8 mesi per Giuseppe De Martino, anche lui di Cesano, accusato di aver accompagnato i due killer sul luogo del delitto. Senza dimenticare i due ladri dell’auto (rubata a Bovisio Masciago) usata dai killer per raggiungere Carugo e l’uomo (Stefano Posca, di Cesano) che ha aiutato i killer a bruciare l’auto della vittima lungo la Milano-Meda, a Paderno Dugnano.