Seregno, svastiche e insulti razzisti nel parco dei bambini: le famiglie li cancellano

Genitori e bambini cancellano svastiche e e insulti scritti nel parco “Falcone e Borsellino”, a fianco della scuola Rodari di Seregno.
Genitori volontari che ricoprono le scritte diffamatorie sulla strada con disegni di carta
Genitori volontari che ricoprono le scritte diffamatorie sulla strada con disegni di carta Paolo Volonterio

Sono in costante e crescente aumento in città i segnali di insofferenza e intolleranza nei confronti degli stranieri. L’ultimo esempio è della scorsa settimana, quando sulla strada interna che da via Platone sfocia su via Pacini, all’interno del parco “Falcone-Borsellino”, molto frequentata da scolari e genitori che si recano alla primaria Rodari, sono apparse scritte disgustose e razziste anche sulle panchine: “Negri di m….”, due svastiche disegnate con lo spray bianco e gli uncini capovolti e “al rogo negri e musulmani”.

A rilevare l’accaduto alcuni genitori che accompagnava a casa i loro figli. L’indignazione dei primi genitori che hanno rilevato l’oltraggio è passata rapidamente di bocca in bocca, così come il tam tam per formare una squadra pronta cancellare al più presto lo scempio. Non prima di aver informato il comando della polizia locale.

«Ci siamo ritrovati un bel gruppetto sabato pomeriggio, dopo le 17.30 – ha spiegato Simona Galbiati, capofila di alcuni genitori – e abbiamo voluto al fianco in nostri figli per coinvolgerli sui temi dell’inclusione, dell’accoglienza e per far apprendere loro il rispetto delle diversità di lingua, razza, usi, costumi e religione». In prima fila anche Rita Bagnoli della commissione “Cultura alternativa” e i rappresentanti dell’associazione “Filo dell’arte” di Monza.

«Abbiamo invitato i genitori che hanno accolto la nostra proposta – ha proseguito Galbiati – a munirsi di giornali, forbici, secchi con acqua, scope, spazzoloni, gessetti colorati e tanti nastri, per cancellare le diverse oscenità. La nostra presa di posizione oltre ad eliminare le offese, ha voluto essere un esempio concreto per i nostri ragazzi di educazione civica applicata sul campo, affinché certe scritte non abbiano più ad apparire. Dai giornali abbiamo ritagliato figure diverse, dai pesci, ai fiori, oggetti vari, dei mosaici e li abbiamo collocati sulle consonanti delle frasi, rendendo la strada un po’ pop e naif, mentre le scritte sulle panchine sono state ricoperte da nastri colorati rendendole belle ed importanti e dall’aspetto rinnovato. Coi gessetti poi abbiamo fatto svanire le svastiche trasformandole in piacevoli paesaggi. Questo gruppo di genitori s’è augurato che simili scritte non appaiano ancora un’altra parte della città.