Seregno: sopralluogo al cantiere senza scavi per la manutenzione del collettore fognario VIDEO – FOTO

FOTO - VIDEO Le interviste - Un sopralluogo nel cantiere tra le vie Bottego e Sabatelli a Seregno per vedere come procedono i lavori di manutenzione del collettore fognario: un lavoro effettuato senza scavi.
Seregno - Un tecnico della Rotech mostra come appare la calza una volta inserita e consolidata nel tubo
Seregno – Un tecnico della Rotech mostra come appare la calza una volta inserita e consolidata nel tubo Paolo Colzani

L’intervento per il risanamento del collettore Alto Lambro Seregno Sud, cominciato a Seregno una quarantina di giorni fa e destinato a interessare una tratta di due chilometri e mezzo, tra il centro storico e la vicina Desio, ha conosciuto un suo momento di approfondimento importante martedì 2 aprile, quando BrianzAcque ha promosso una dimostrazione dell’innovativa tecnologia no-dg, che ha già consentito di completare il 25 per cento dei lavori senza scavi, limitando in pratica i disagi in superficie alla sole zone delle cabine di discesa nel sottosuolo.


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Le maestranze della Rotech di Brembate, che si stanno occupando dell’opera, stanno infatti inserendo una calza in resina all’interno delle tubazioni interrate esistenti, risalenti agli anni trenta del secolo scorso, che poi viene riscaldata e fatta aderire alle pareti, così da formare di fatto un tubo nuovo. Nell’incontro che ha preceduto il sopralluogo nel cantiere tra le vie Bottego e Sabatelli, ospitato dal centro civico di via Bottego 12, il presidente di BrianzAcque Enrico Boerci e il sindaco di Seregno Alberto Rossi, tra il serio e il faceto, hanno paragonato Seregno a Berlino, dove la stessa tecnica, che contempla anche il ricorso a bypass esterni che inevitabilmente hanno registrato curiosità e timori da parte della popolazione, è già stata sperimentata con successo.

«Si tratta di una manutenzione importante – ha commentato Roberto Borin, vicepresidente dell’Ato di Monza e Brianza – anche se non la più importante in termini economici sul territorio. La scelta della tecnologia è stata fatta per evitare di chiudere le strade, con ricadute negative che a quel punto sarebbero state inevitabili».

L’esborso economico previsto è pari a 3 milioni 300mila euro, finanziati con i proventi delle bollette pagate dall’utenza. Al traguardo si arriverà presumibilmente nel mese di giugno.