Seregno, l’impresa di Alessandro Zolli: in bici fino a Santiago per lottare contro la leucemia

È partito dalla sua casa a Seregno, “in bici per Chiara da Milano a Santiago”. Alessandro Zolli ha 43 anni e fino al 22 dicembre viaggerà in sella alla sua mountain bike «per Chiara Luna, una cara amica di famiglia, una ragazzina di 13 anni che nei primi mesi del 2017 ha scoperto di essere affetta da Leucemia Linfoblastica Acuta».
Alessandro Zolli
Alessandro Zolli

È partito dalla sua casa a Seregno, “in bici per Chiara da Milano a Santiago”. Alessandro Zolli ha 43 anni e fino al 22 dicembre viaggerà in sella alla sua mountain bike «per Chiara Luna, una cara amica di famiglia, una ragazzina di 13 anni che nei primi mesi del 2017 ha scoperto di essere affetta da Leucemia Linfoblastica Acuta – racconta Alessandro -. Viaggerò per lei e per tutti quei bimbi che combattono e sorridono». Chiara Luna con mamma Mara e papà Dario Gatti, assieme ai fratelli più piccoli Matilde e Andrea (in luglio è stato donatore di midollo per la sorella), «sono una famiglia che, nonostante le grandi difficoltà affrontate, è rimasta sempre unita. Il motivo di questo viaggio è un riconoscimento per l’esempio che hanno dato loro a noi, agli amici e a tutte le persone che hanno incontrato: sono loro, e Chiara in primis, ad aver seminato coraggio nelle persone che avrebbero dovuto dar loro forza e speranza». Da qui, il sogno del viaggio è «fare conoscere a più gente possibile che c’è sempre speranza anche se bisogna combattere, ma soprattutto che non si è da soli».

La scelta di Santiago de Compostela non è casuale, perché «da un paio di anni sono pellegrino – spiega Alessandro -. Dopo scelte sbagliate, dopo il divorzio, ho iniziato a muovermi come pellegrino per ritrovare me stesso. Oggi questo rappresenta per me qualcosa di fondamentale». Il fatto, poi, di muoversi da Seregno a Monginevro, passando per Arles e Lourdes fino a Saint Jean Pied de Port, e da qui fino a Santiago, in un periodo che non è quello più frequentato per affrontare il Cammino «è un modo per associare il viaggio alla malattia: arriva inaspettata, è difficile da affrontare e bisogna viverla giorno per giorno».

Insieme alla famiglia di Chiara (che vive a Cernusco sul Naviglio), «abbiamo deciso di legare questa iniziativa al Centro Maria Letizia Verga». Nonostante Chiara stia oggi meglio (dopo il primo ciclo di cure, la ricomparsa della leucemia è stata immediata, rendendo necessario il trapianto di midollo che è andato bene), «la ricerca è fondamentale per migliorare sempre di più le terapie che alcuni bimbi si troveranno a dover affrontare» dice Mara. Il progetto su cui si raccolgono donazioni è quello del “passaporto genetico”, che individuando il profilo genetico di ogni bimbo malato può consentire una terapia mirata e un’opportunità di guarigione in più (info e donazioni su retedeldono.it, cercando “In bici per Chiara da Milano a Santiago”).

Il viaggio di Alessandro, già contagioso negli scopi tra molti amici e conoscenti, «spero non sia un’iniziativa isolata – dice -. Ma l’inizio di qualcosa che possa ripetersi e crescere nel tempo».