Seregno: le frasi di Liliana Segre e le pietre d’inciampo per la Giornata della Memoria

Due le proposte per la Giornata della memoria a Seregno, mercoledì 27 gennaio. La prima è l’omaggio - in diretta streaming - alle Pietre d’inciampo in memoria della famiglia Gani e di Ferdinando Silva, vittime delle deportazioni nei campi di sterminio. In città manifesti con le parole della senatrice Liliana Segre.
Seregno: la pietra d'inciampo in memoria di Ferdinando Silva
Seregno: la pietra d’inciampo in memoria di Ferdinando Silva Paolo Colzani

Due le proposte per la Giornata della memoria a Seregno, mercoledì 27 gennaio. La prima è duplice e contempla l’omaggio alle Pietre d’inciampo in memoria di vittime delle deportazioni nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale, già posate nell’ultimo biennio sul territorio locale.

In mattinata toccherà a quelle che, davanti alla Ca’ Bianca di via Trabattoni, sono dedicate ai componenti della famiglia Gani, mentre nel pomeriggio sarà la volta di quella che, in piazza Caprera, commemora Ferdinando Silva. Entrambi i momenti, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, saranno a partecipazione limitata ma in diretta streaming sulla pagina di Facebook Seregno Notizie.

La seconda al contrario ha come sua protagonista la senatrice Liliana Segre, sopravvissuta al campo di Malchow-Ravensbruck, di cui sono state riprodotte su una serie di manifesti citazioni che documentano il dramma che ha attraversato e che sono considerate insegnamenti per il futuro.

Seregno: le frasi di Liliana Segre e le pietre d’inciampo per la Giornata della Memoria
Uno dei manifesti con citazioni di Liliana Segre esposti in città

I manifesti stessi sono già stati affissi in vari punti della città e possono essere ammirati in esposizione dall’esterno dalle vetrate de “L’Auditorium” di piazza Risorgimento.

«Abbiamo scelto le parole della senatrice – commenta il sindaco Alberto Rossi – per portare una testimonianza diretta di chi ha vissuto sulla propria pelle le persecuzioni ed i campi e per ricordare che i valori della libertà e della pace non devono essere dati per scontati, ma custoditi giorno per giorno».

Nella stessa giornata, l’amministrazione comunale provvederà alla consegna delle medaglie d’onore della presidenza della Repubblica italiana ai familiari di Mariano Bello, Angelo Mandelli, Primo Rovelli e Pietro Natale Scalvinoni, quattro seregnesi catturati e detenuti dai tedeschi dopo l’armistizio del settembre del 1943, mentre un quinto seregnese, Paolo Redaelli, sarà premiato a Triuggio, dove risiede la figlia Alfredina.