Seregno, cresce la protestaper gli uffici Inps chiusi

All’ingresso un foglio avvisa che i servizi saranno sospesi fino a venerdì 11 ottobre compreso. La protesta degli utenti e un lavoratore Inps: «Andremo fino in fondo con questa protesta».

Il centro operativo dell’Inps di Seregno di via Briantina ha sospeso i servizi fino a venerdì 11 ottobre 2013 compreso. Se tutto andrà bene da lunedì 14 ottobre, i cittadini potranno di nuovo accedere ai vari servizi. Una chiusura che segue quella operata per alcuni giorni la settimana precedente. Le proteste dei cittadini contro le assemblee sindacali che bloccano i tanti servizi erogati dall’Inps sono in costante aumento. Anche nella giornata di martedì 8 ottobre diverse persone erano in coda in attesa dell’apertura, ma tutto è rimasto bloccato. «Ero venuto per pagare i contributi della bandante -ha sottolineato Pino Mariani – perché non l’ho ricevuto per posta come di consueto. E adesso sono bloccato. I bollettini vanno pagati entro il 10 ottobre. Spero domani di essere più fortunato». E altri ancora: «È la terza volta in due giorni che vengo in via Briantina e non riesco ad entrare a chiedere delucidazioni su una pratica di pensione. Incredibile». Un dipendente uscito per la pausa pranzo si è limitato a commentare: «Continueremo questa sospensione ad oltranza, fino a costo di non prendere più lo stipendio. È una questione troppo delicata. Vogliono sopprimere l’Inps e privatizzarla, darla in pasto alle multinazionali o addirittura alle banche. Noi siamo solo 18 mila, siamo una minoranza tra gli statali e nessuno ci considera. Non ci danno più il materiale per poter lavorare, niente carta, niente toner per le stampanti, i cittadini se vorranno delle stampe dovranno portarsi la carta. Siamo giunti a questi livelli e proprio ieri dalla direzione generale è giunta la mail che ai direttore verrà corrisposto il premio obiettivo e a noi invece il taglio dello stipendio. Stanno succedendo cose incredibili. Ma in direzione non sanno che i dirigenti raggiungono gli obiettivi solo se noi ci adoperiamo per arrivarci, altrimenti niente da fare per tutti. I direttori per ora sono dalla nostra parte». E intanto i cittadini aspettano.