Seregno: chi ha presentato la richiesta di accesso agli atti dell’inchiesta per infiltrazioni mafiose in municipio

La risposta della Prefettura di Monza e Brianza in merito alla richiesta di accesso alle relazioni sull’attività della commissione d’indagine che ha escluso infiltrazioni mafiose nella macchina comunale seregnese sta già facendo discutere il mondo politico.
Municipio di Seregno palazzo Landriani Caponaghi
Municipio di Seregno palazzo Landriani Caponaghi

La risposta della Prefettura di Monza e Brianza in merito alla richiesta di accesso alle relazioni sull’attività della commissione d’indagine che ha escluso infiltrazioni mafiose nella macchina comunale seregnese sta già facendo discutere il mondo politico.


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«Non risultano agli atti richieste avanzate dal Comune di Seregno alla Prefettura sull’argomento – ha spiegato la capogruppo consiliare di Forza Italia, Ilaria Cerqua – In data 14 aprile, prima che fosse resa nota la comunicazione della Prefettura, ho trasmesso al Comune di Seregno e per conoscenza alla Prefettura stessa una nota, in cui chiedo chiarimenti in ordine ad una richiesta avanzata a titolo personale dal consigliere Ripamonti e non dal Comune di Seregno, al contrario di quanto dichiarato dal sindaco in data 28 marzo. La circostanza è emersa nel consiglio del 9 aprile. Nella nota trasmessa martedì anche ai consiglieri comunali, si fa riferimento ad una richiesta avanzata da Ripamonti, seppur consigliere comunale, in data 12 marzo, senza indicazione di protocollo, che viene inquadrata come accesso civico generalizzato, ai sensi dell’articolo 5 bis, comma 1, del decreto legislativo 33 del 2013».

Nel merito, il sindaco Alberto Rossi ha confermato che «la richiesta di accesso agli atti è stata presentata personalmente dal consigliere Davide Ripamonti, che è presidente della commissione consiliare legalità ed ha agito in accordo con l’amministrazione».