Segnalazione di una monzese: «Assembramento di 50 persone e ritardi all’ufficio vaccinazioni». La risposta dell’Asst

Una monzese racconta di «un assembramento caotico e pericoloso di oltre cinquanta persone in attesa della vaccinazione». Era un appuntamento negli uffici di via De Amicis per il vaccino pneumococcico. La risposta dell’Asst Monza.
Monza - Vaccinazioni  in via De Amicis - foto d’archivio
Monza – Vaccinazioni in via De Amicis – foto d’archivio

«Un assembramento caotico e pericoloso di oltre cinquanta persone in attesa della vaccinazione, con ritardi di un’ora sull’orario comunicato. È inaccettabile». Così Maria Martello racconta di quanto successo negli uffici del Servizio vaccinazioni dell’Asst di Monza alle spalle del tribunale in via De Amicis.

«Il 14 gennaio avevo appuntamento per la vaccinazione pneumococcica. Mi è stato indicato giorno e ora in cui mi sarei dovuta presentare e così ho fatto. Peccato però che per un’ora non si sia presentato nessun operatore a darci spiegazione e soprattutto a mettere ordine tra le tante persone che nel frattempo avevano riempito il piccolo corridoio della sala d’attesa».

Un disguido che ha causato non pochi malumori. Per cercare di cambiare un po’ l’aria nel locale stretto qualcuno ha pensato anche di aprire la porta di emergenza ma date le rigide temperature l’idea si è rivelata fastidiosa per chi si trovava nelle vicinanze dell’uscita.

Sconcertata da tanta disorganizzazione Maria Martello ha deciso di scrivere direttamente all’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Asst di Monza.

«La vaccinazione penumococcica può essere prenotata ed effettuata in qualunque momento dell’anno e volerla effettuare tra novembre e dicembre comporta tempi di erogazione prolungati – ha risposto Silvia Crippa, responsabile del Servizio vaccinazioni – Si tratta di un atto medico, quindi a volte l’anamnesi richiede più dei 5 o 10 minuti previsti. A ciò si aggiunge il fatto che i cittadini non si attengono alle indicazioni fornite dagli operatori sanitari. Questo provoca incomprensioni, disguidi e ressa, anche perché molti non rispettano l’orario fissato per l’appuntamento, rendendo difficile il rispetto del distanziamento».

Una risposta che ha ulteriormente irritato la signora Martello che, di nuovo, ha risposto direttamente alla responsabile del servizio.

«Prevedere 5 o 10 minuti per vaccinazione è evidentemente un tempo inadeguato, ma soprattutto è grave l’attribuzione di responsabilità ai cittadini, una dichiarazione indecorosa e pretestuosa. Per quanto riguarda la mattina del 14 gennaio potrei fornire i nomi e cognomi dei cittadini che si attenevano scrupolosamente alle indicazioni, non c’è stata quindi alcuna incomprensione o disguidi. Non è intervenuto alcun operatore per garantire il rispetto del distanziamento. Ci siamo trovati ammassati in un angusto corridoio. Ritengo che solo l’azienda abbia contravvenuto alle disposizioni in materia di sicurezza anti Covid, creando assembramento e confusione».