Scuola, lezioni di maturità 2017: le regole del quiz

Maturità 2017: passata la seconda prova (diversa per ogni scuola), lunedì 26 giugno è l’ora del quiz. Per la seconda delle “lezioni di maturità” il Cittadino ha interpellato i professori Marco Costignolo (Mosè Bianchi), Elena Chiozzi e Antonella Terzi (Hensemberger).
Monza, esame di maturità - foto d’archivio
Monza, esame di maturità – foto d’archivio FABRIZIO RADAELLI

La prova più temuta dell’esame di maturità è il “quizzone”. La terza prova in cui i maturandi sono chiamati a rispondere a una serie di domande su quattro materie diverse sarà lunedì 26 giugno. Per i ragazzi si tratta dell’ultimo scoglio da superare prima di arrivare alla prova orale. Importante il linguaggio e la dote di sintesi.

«Devono avere un linguaggio adeguato alla disciplina – spiega Marco Costignolo, docente di matematica e fisica al Mosè Bianchi – Nel mio caso devono essere in grado di esprimere concetti scientifici, serve un lessico idoneo».

Per questo devono leggere molto il libro di testo, non basarsi solo sui loro appunti. In secondo luogo raccogliere le domande più frequenti poste dal docente e provare a rispondere in modo sintetico. Qui serve molto esercizio».

Quel che spesso spaventa i ragazzi è che le domande possano non riguardare strettamente il programma e quindi spesso si concentrano con grandi ripassi dell’ultimo minuto che possono creare confusione. Ogni docente, nel corso dell’anno, cerca di preparare al meglio i proprio studenti, con simulazioni e prove di vario genere.

Elena Chiozzi, docente di italiano all’istituto Hensemberger lancia un suggerimento molto semplice ma importante: «Leggete bene le domande. È fondamentale capire le richieste della commissione per dare una risposta corretta».

Quel che conta è essere sintetici. Un consiglio banale ma fondamentale per poter portare a termine bene l’esame, sottolinea la collega d’inglese Antonella Terzi: «Devono rispettare le dieci righe riservate per le risposte. È una questione di conoscenze e abilità acquisite. Quel che possono fare è esercitarsi sui libri e fare prove di scrittura sintetica». Entrambe le docenti mettono l’accento sulla preparazione generale, inutile rincorrere lo studio affannato. All’ultimo minuto.

«In genere sugli argomenti fondamentali i ragazzi sono preparati – continua Costignolo – leggendo bene le domande hanno le competenze per rispondere. Può capitare che nelle domande scientifiche siano compresi anche dei problemi da risolvere, devono essere attenti ed esercitarsi prima. La terza prova mette sempre un po’ di ansia tra i ragazzi perché la richiesta è alta: 4 discipline a cui dover rispondere in un tempo limitato. La prova si svolgerà lunedì: meglio farsi una passeggiata il giorno prima».