Scuola, la nuova reggente dell’ufficio scolastico di Monza e Brianza e l’esame di maturità: «Soprattutto, niente panico»

Parla Mavina Pietraforte, nuova reggente dell’ufficio scolastico territoriale di Monza e Brianza alle prese anche con il nuovo esame di maturità al via il 19 giugno. È anche nella task-force che dovrà stendere la prima prova dell’esame di Stato e dà un consiglio agli studenti.
Monza Mavina Pietraforte
Monza Mavina Pietraforte Fabrizio Radaelli

«Sono stati assegnati i codici meccanografici, siamo al lavoro per gestire questa transizione da Milano a Monza. Conosco molto bene le criticità ma anche le ricchezze che questo territorio offre».
Con queste parole Mavina Pietraforte, nuovo reggente dell’ufficio scolastico territoriale di Monza e Brianza, dimostra di essere a conoscenza della realtà scolastica brianzola. Oltre ad essere una dirigente che dal 2014 riveste un ruolo ispettivo del Miur come dirigente tecnico dopo aver superato il concorso, è anche nella task-force che dovrà stendere la prima prova dell’esame di Stato. Nata a Rieti, dopo alcuni anni come docente Varese si è poi spostate all’istituto tecnico Jacopo Nizzola di Trezzo sull’Adda sino al concorso che l’ha investita di un ruolo differente. Arrivata in un momento “caldo” per le scuole, dai codici meccanografici che comportano un grosso rinnovamento del lavoro del suo ufficio, alla nuova maturità al via dal 19 giugno. Gli uffici competenti sono al lavoro per capire la gestione dell’aggiornamento delle graduatorie (gae) la questione delle pensioni senza dimenticare gli istituti paritari che sono diffusi nel territorio e dovranno modificare i propri codici.

«Devo ringraziare i funzionari che sono al lavoro – continua la nuova reggente – perché questo passaggio avvenga senza difficoltà. Ho una lunga esperienza negli uffici amministrativi ministeriali, sono stata dirigente dell’ufficio scolastico di Sondrio e Brescia prima. Conosco molti dirigenti incontrati proprio durante la formazione in vista della nuovo esame di Stato».

Proprio in tema d’esame, visto anche il suo ruolo all’interno del Ministero, vuole rincuorare i giovani maturandi.
«Credo che le misure di accompagnamento che sono state prese siano state efficaci e significative – continua – Ci sono stati diversi incontri con le consulte degli studenti per dare tutte le informazioni relative alle novità che saranno introdotte. So che il colloquio è quel che più destabilizza i giovani, ma si tratta di una discussione che partirà sì dalla scelta di una busta, il cui contenuto però verrà selezionato dai docenti della classe stessa e verterà su competenze che i ragazzi avranno acquisito».

«Un consiglio che posso dare – prosegue – è di stare tranquilli, farsi prendere dal panico può solo far peggiorare le cose. Presentare alla commissione le esperienze più significative che sono state fatte, le attività di cittadinanza e costituzione, i percorsi di alternanza. La scelta della busta mette al centro lo studente, con questa modalità ci sarà maggiore trasparenza, conterrà brani, testi, poesie, immagini che saranno lo spunto per il candidato per avviare il colloquio».