Scuola e motori: studenti del Da Vinci di Carate progettano una corona per le moto, Yamaha li chiama in azienda

Una corona per la trasmissione della moto che fa gola alla Yamaha. L’hanno ideata e realizzata due studenti del Da Vinci di Carate Brianza, che hanno vinto il concoso “Tecnica-mente 2018” e sono stati chiamati in azienda per mostrare il progetto.
Carate Brianza, Matteo Galimberti e Andrea Brambilla
Carate Brianza, Matteo Galimberti e Andrea Brambilla Signorini Federica

Dalla tesina di maturità a un colloquio con gli ingegneri della Yamaha il passo è breve. Di mezzo c’è il concorso “Tecnica-mente” promosso da Adecco, che Matteo Galimberti e Andrea Brambilla dell’istituto Da Vinci (classe 5^ di meccanica) di Carate Brianza hanno vinto grazie a una innovativa corona per la trasmissione della moto.

Se lo scopo del concorso è quello di “favorire l’incontro tra domanda e offerta, creando un momento di confronto tra gli studenti dell’ultimo anno e le aziende del territorio”, in questo caso gli studenti hanno fatto più che centro. Perché dopo la presentazione del progetto a scuola, «la Yamaha ci ha chiesto di effettuare una presentazione anche in azienda – spiegano i ragazzi – Sono sembrati molto interessati al modo in cui abbiamo costruito la corona».

Quest’ultima è realizzata in maniera inedita (tanto che gli alunni del Da Vinci stanno valutando la possibilità di un brevetto) e assolutamente innovativa.
«È divisa in 2 componenti – spiegano – In questo modo per la sostituzione non c’è bisogno di smontare la ruota posteriore. Abbiamo scelto di realizzare la parte interna in ergal e quella esterna in acciaio: questo è in linea sia con i materiali già usati per le corone in commercio, sia per ottenere un’ottima resistenza agli sforzi».

Poter cambiare la dentatura esterna senza toccare la componente interna rende la sostituzione sia più economica che più veloce. Ma non è finita, perché «si può aumentare o diminuire il numero di denti per aumentare la velocità a discapito dell’accelerazione, o viceversa».

«Abbiamo voluto premiare capacità di innovazione e realizzazione dell’idea – commenta l’ingegnere Gianluca Redaelli, technical advisor e testing administration di Yamaha – Certo l’applicabilità alle moto di serie potrebbe essere complicata perché bisogna fare valutazioni su costi e affidabilità, ma si tratterebbe comunque di uno step successivo in capo alle aziende».

Matteo e Andrea, 18 anni il primo e 19 il secondo e future matricole di ingegneria meccanica al Politecnico di Milano, hanno iniziato a lavorare sul progetto facendo leva sulla propria passione per le 2 ruote in vista della tesina per l’esame di Stato.

«Per la realizzazione del prototipo ci siamo appoggiati all’azienda Fati di Giussano, dove abbiamo fatto uno stage».
«Al di là dell’ottimo risultato, meritevole il fatto che l’idea creativa è diventata concreta grazie al disegno, allo studio sui materiali, al dimensionamento meccanico del pezzo, all’analisi delle lavorazioni», commenta la docente Marta Grimaldi. Nella giuria di Tecnica-mente al Da Vinci erano presenti le aziende Acrotecna, Agrati, Ceba Ingranaggi, M+, Omniwash e Yamaha.