Scontri politici al mercato: dodici fogli di via per il Foa Boccaccio

A tre mesi di distanza dagli scontri al mercato del sabato a Monza, arrivano i provvedimenti della questura: una dozzina di fogli di via dalla città a militanti del Foa Boccaccio per la tensione con gli estremisti di destra.
La polizia davanti ai militanti del Foa in centro a febbraio
La polizia davanti ai militanti del Foa in centro a febbraio Fabrizio Radaelli

Sono stati raggiunti dalle notifiche di avvio di procedimento per il “foglio di via” da Monza: sono una dozzina gli antagonisti destinatari del provvedimento, «compagni e compagne – come dicono online, su Facebook e blog, i centri sociali della città, Foa Boccaccio 003 e Tarantula – tra Monza, Milano e dintorni». «Un provvedimento – proseguono, ripercorrendo gli eventi dal loro punto di vista – preso in seguito alla giornata di lotta del 20 gennaio quando, in centro, alcuni antifascisti e alcune antifasciste si sono scontrati con i militanti di Lealtà e Azione e CasaPound e poi sono stati caricati dalla celere nel mercato cittadino».

All’epoca delle tensioni negli spazi del mercato del sabato di piazza Cambiaghi, in piena campagna elettorale per le politiche del 4 marzo, erano stati lievemente feriti anche alcuni agenti. Secondo le ricostruzioni della questura, i militanti di Lealtà e Azione sarebbero accorsi a sostegno degli attivisti di CasaPound, impegnati in un banchetto elettorale nei pressi del Ponte dei leoni, nel momento in cui gli antagonisti avrebbero tentato di boicottare il gazebo dei militanti di destra.

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Il sindaco Dario Allevi e l’assessore alla Sicurezza Federico Arena avevano preso posizioni nette fin da subito, anche in consiglio comunale: i responsabili sarebbero stati puniti. Dopo poco meno di tre mesi dai tafferugli l’avvio del procedimento che prevede l’allontanamento dalla città di alcuni presunti coinvolti negli scontri di quel giorno: «Ringraziamo la polizia di Stato – ha commentato l’assessore Arena – per aver identificato gli antagonisti e per aver iniziato a prendere questi provvedimenti. Anche se, per me, il “foglio di via” è ancora poco: per loro, che hanno devastato e deturpato la città a più riprese, perché oltre alle manifestazioni di gennaio c’è stata anche la Street Parade di Carnevale, avrei scelto una misura più forte. Per l’amministrazione la condanna delle loro azioni resta totale». Tutto era successo in alcune settimane in cui la tensione politica si era alzata.

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Nel caso in cui il questore emettesse i provvedimenti, i destinatari del foglio di via non potrebbero più fare ritorno a Monza per un periodo non superiore ai tre anni, a meno che non venga richiesta (e ottenuta) una specifica autorizzazione. «Un buon passo in avanti – ha aggiunto Arena – in attesa della formazione del nuovo governo, al quale, attraverso la prefettura, chiederemo sostegno per lo sgombero, definitivo, di Foa Boccaccio e di Tarantula dagli spazi del centro sportivo di via Rosmini, occupati abusivamente da anni».

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I centri sociali hanno accolto il provvedimento con aria di sfida: «Questa misura repressiva – hanno commentato, come di consueto, sui social – non riuscirà nel suo intento di isolare i compagni e le compagne e di rompere i loro rapporti con i territori con cui si portano avanti le lotte. Siamo e saremo – mettono in chiaro – sempre noi a decidere dove andare e con chi stare, non un foglio di carta firmato da un questore». E concludono: «Nessun passo indietro, nemmeno per prendere la rincorsa».