Sant’Antonio e il suo falò: dove e perché a Monza e in Brianza

Il 17 gennaio è il giorno di Sant’Antonio e del suo falò: in Brianza c’è chi conferma (Vimercate e Brugherio), chi ha già fatto, chi rimanda (Lesmo), chi dice di no (Caponago). Ecco dove e anche perché.
Falò di Sant'Antonio al parco Increa di Brugherio
Falò di Sant’Antonio al parco Increa di Brugherio

Chi conferma, chi ha già fatto, chi rimanda, chi dice di no. Il 17 gennaio è il giorno di Sant’Antonio e del suo falò che serve per chiedere un buon raccolto e scacciare tutti i malanni di stagione. Una tradizione che negli ultimi anni vive anche delle variabili del meteo e dell’inquinamento. Se il pericolo delle polveri sottili è scampato, anche se i dati del protocollo aria dicono di due giorni oltre i limiti di Pm 10 per la provincia di Monza e Brianza, c’è l’incognita del vento.


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Ed è proprio a causa delle previsioni di vento forte che gli Amici del Masciocco hanno deciso si rinviare tutto a sabato 20 gennaio. “Siamo costretti per ragioni di sicurezza a rinviare l’accensione del falò”, hanno comunicato nella giornata di mercoledì. L’evento verrà recuperato sabato mantenendo lo stesso programma con appuntamento alla cascina di Lesmo a partire dalle 20.30.

In Brianza sono diversi gli appuntamenti annunciati per mercoledì. A Vimercate, che festeggia per una settimana. Il clou è nel giorno del Santo: alle 15.30 la messa con la reliquia del santo, alle 20.45 con “Aspettando il falò” in cui ci saranno i saluti delle autorità e intervento del Civico Corpo Musicale di Vimercate. Inizia poi il corteo in abiti d’epoca curato dal Circolo Culturale Orenese che da piazza Roma arriva al Ponte di San Rocco dove verrà acceso il grande falò sul greto del torrente Molgora.

A Brugherio confermata alle 21 al Parco Increa l’iniziativa “Bruciamo l’inverno”, in bilico per l’inquinamento. Nelle vicinanze del laghetto, “le fiamme del falò si alzeranno al cielo anche grazie alla preziosa collaborazione degli operatori tecnico-manutentivi comunali che predisporranno la legna necessaria per la buona riuscita della serata”, fa sapere il Comune. A quanti interverranno saranno offerte frittelle e vin brulé.

In via per Oreno, a Concorezzo, il falò di Sant’Antonio lo accende l’azienda agricola Melzi. Stefano e Simone, i due fratelli giardinieri che in parallelo coltivano la terra, il 17 gennaio alle 20.30 accenderanno come ormai tradizione il grande rogo dedicato al santo protettore degli animali in via Oreno vicino all’acquedotto. Offriranno anche frittelle e vino a tutti coloro che si raduneranno intorno al fuoco.

A Peregallo
di Lesmo è tutto pronto per i tradizionali festeggiamenti organizzati dall’associazione Raselp. Il sodalizio della frazione lesmese ha organizzato anche per il 2018 due eventi distinti. Il primo si tiene mercoledì quando fino alle 19.30 è possibile degustare le specialità preparate dai volontari all’oratorio. Alle 16.30 sono attesi tutti i bambini per la benedizione e un momento di gioco e merenda insieme. In serata alle 21 ci sarà la Santa Messa nella chiesa dell’Annunciazione in onore di Sant’Antonio e al termine verrà acceso il consueto falò. Per tutta la giornata sarà inoltre aperta la chiesetta di Sant’Antonio Abate di piazza Garibaldi per le preghiere personali.

Domenica 21 nel pomeriggio l’attesissima tombolata al PalaIlpra. Dalle 15 con un totale di oltre 300 premi a disposizione per i partecipanti e momenti di intrattenimento a cura di Arte&Spettacolo.

E poi c’è chi si dà appuntamento direttamente nel weekend. Per Triuggio è sabato 20 gennaio all’oratorio di Canonica. Il falò sarà acceso verso le 20.30 e davanti alle fiamme si potrà mangiare un piatto di risotto, una fetta di dolce e brindare con un bicchiere di vin brulè. In caso di pioggia forte e persistente il falò sarà rimandato alla giornata di domenica (21 gennaio) nel tardo pomeriggio (inizio verso le 18).

Panettone, thé e vin brulé a Lissone per l’evento a cura del gruppo alpini in programma sabato 20 alle 20.45 sul piazzale degli umiliati (piazza del mercato). Previsto l’accompagnamento musicale del Corpo Bandistico Santa Cecilia di Lissone e gazebo della Pro Loco per delle letture dialettali. L’appuntamento è destinato alla cittadinanza, un momento che da oltre trent’anni accompagna la città e che vede sempre in prima linea gli alpini.

Seregno si accende domenica 21 gennaio. Anche quest’anno organizza l’oratorio San Rocco: alle 18.30, prima dell’accensione del falò il prevosto monsignor Bruno Molinari impartirà la benedizione a tutti gli animali presenti. Al termine risotto con salsiccia e vin brulé.

Gli oratori di Villasanta organizzano insieme all’associazione Ghiringhella e al gruppo alpini. Nel campo dell’oratorio di San Fiorano alle 16.30 verranno benedetti tutti gli animali, mentre dalle 17 ci si potrà scaldare al fuoco.

E poi c’è chi dice no. Niente falò di Sant’ Antonio a Caponago dove, quest’anno, la tradizione ha lasciato il passo alla qualità dell’aria da salvaguardare. Lo ha comunicato la scorsa settimana il vice sindaco e assessore all’ambiente Maria Enrica Galbiati: «Quest’anno, a causa delle condizioni climatiche e soprattutto della pessima qualità dell’aria, dovuta ad una altissima concentrazione di polveri sottili, che ci pressa e persiste da mesi, ci ha obbligato a annullare il tradizionale falò. La sua accensione, da anni, andava in deroga rispetto alla circolare Regionale che vieta l’utilizzo di apparecchiatura a fiamma libera che disperdono polveri sottili nell’ambiente. Certo si potrà ribattere: “Ma un falò in più o meno cosa vuoi che sia…”, io rispondo che il mare è fatto di tante gocce ed ognuna fa la sua parte… noi facciamo la nostra».

No anche a Varedo dove è stato annullato il falò della Befana. Anche in questo caso la prima, storica, cancellazione dell’evento dell’epifania è stata fatta per motivi ambientali. A dare l’annuncio è stato il sindaco Filippo Vergani, che davanti a migliaia di adulti e bambini ha fatto riferimento alle disposizioni della Regione Lombardia in materia di inquinamento dell’aria.

Per i falò già bruciati nel weekend, saranno molti di più quelli che a sorpresa mercoledì sera si avvisteranno nel buio accesi per la tradizione da chi coltiva i campi. Con un’attenzione particolare al vento.