Sanquirico-Matera: nel carcere di Monza quattro giorni tra musica e cultura

La cultura è la “medicina giusta” per il riscatto, per abbattere pregiudizi e barriere, perché no, per l’evasione, almeno mentale. È questo il senso della quattro giorni, 20-23 maggio, che il carcere di via Sanquirico di Monza dedicherà alla città di Matera, Capitale europea della cultura 2019.
I protagonisti dell’iniziativa durante la conferenza stampa in municipio
I protagonisti dell’iniziativa durante la conferenza stampa in municipio

La cultura è la “medicina giusta” per il riscatto, per abbattere pregiudizi e barriere, perché no, per l’evasione, almeno mentale. È questo il senso della quattro giorni, 20-23 maggio, che il carcere di via Sanquirico di Monza – su indicazione del Ministero della giustizia, dipartimento della amministrazione penitenziaria e in collaborazione con l’associazione”Zeroconfini”, a cura della redazione di “Oltre i Confini”, il giornale del carcere ospitato sulle pagine del Cittadino – dedicherà alla città di Matera, Capitale europea della cultura 2019.

Un’iniziativa che, solo per la sua location, suona già originale e spazierà tra musica, cultura e fotografia. La presentazione è avvenuta lunedì in municipio alla presenza del direttore della casa circondariale Maria Pitaniello, del sindaco Dario Allevi, del Presidente dell’associazione «Zeroconfini Onlus» Antonetta Carrabs e di Giovanna Canzi, professoressa del «CIPIA» di Monza.

Quattro i momenti previsti, lunedì 20 alle 10.30 l’inaugurazione della mostra fotografica “Matera, La Gerusalemme del Sud” con immagini di Pixcube a cura di Francesca Ripamonti. Ogni fotografia sarà accompagnata da un testo della redazione di «Oltre i confini – Beyond Borders». La colonna sonora della mostra sarà affidata alle note jazz del duo Giovanni Hoffer e Davide Brillante.

Secondo appuntamento martedì 21 maggio alle ore 10 con l’incontro con lo scrittore e giornalista lucano Giuseppe Lupo: con gli studenti della scuola del «CPIA» («Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti») di Monza e con i detenuti, insieme alla moderatrice Elena Rausa, Lupo parlerà di Matera attraverso le pagine dei sui libri, «L’ultima sposa di Palmira» (Premio «Selezione Campiello» nel 2011) e la raccolta di scritti «Atlante immaginario». L’incontro è promosso in collaborazione con l’associazione «La biblioteca è una bella storia» che gestisce la biblioteca del carcere. Al termine saranno presentati i lavori dedicati a Matera svolti dai detenuti durante il corso di arteterapia.

Mercoledì 22 maggio alle ore 10.30 andranno in scena le «Musiche da Oscar», le più belle colonne sonore dei film. Sul «palco» il soprano Elena D’Angelo, il pianista Andrea Albertini e il baritono Matteo Mazzoli.

Si chiude giovedì 23 maggio con la magia della pizzica, la musica tradizionale salentina: «Suoni di festa dal Sud». Il gruppo pugliese «Ascanti» metterà in scena canti e danze della tradizione popolare, pizziche del basso e dell’alto Salento.

«Sanquirico – Matera è, prima di tutto, un «ponte» tra il carcere e la realtà che c’è «fuori» – ha detto Allevi commentando l’iniziativa – La sfida che i detenuti ci lanciano con questo progetto è chiara: dobbiamo superare barriere e pregiudizi. «L’iniziativa – ha aggiunto Pitaniello – è il frutto della consolidata integrazione e della forte collaborazione tra la Casa Circondariale di Monza e il territorio cui l’Istituto appartiene. Con questo progetto per abbattere i muri si è voluta raccogliere la sfida lanciata dalla città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, che – grazie all’impegno dei giovani lucani – ha recuperato la bellezza, la poesia e la vitalità dei suoi luoghi. Abbiamo voluto condividere questa stessa sfida, perché comuni gli obiettivi di crescita culturale e di riscatto». «Se si realizza tutto questo, se si manifesta l’inclusione – ha detto Carrabs, complimentandosi coni presenti – è grazie a persone sensibili».